(Allora: è da almeno più di un mese che sono riuscito ad ottenere questo album, e così ho finalmente deciso di parlarne solo qualche giorno prima della sua uscita. Scusatemi, ma proprio non ce la facevo più a rimanere zitto!)

Siamo agli albori del Black Metal moderno, in questo piccolo grande gioiello. Piccolo perchè ha una durata forse troppo breve, poco meno di 40 minuti, ma questo trascurabile ritaglio di tempo sa mantenersi grande, nella forma, nella tecnica e nel pensiero.

"The Apostasy", l'ottavo (e spero proprio non ultimo) LP dei Behemoth, soddisfa tutto ciò che un fan della band si aspetta, ed è capace anche di trascinare coloro che solamente vogliono interessarsi a questo spicchio di limpida brutalità. Vediamo di analizzare le varie parti che caratterizzano l'ennesimo masterpiece dei polacchi.

VOCE - Nergal alla voce è perfetto. I growls sono più brutali e "profondi", ma la cosa che viene notata subito (con piacevole sorpresa) è la sovrapposizione di 50 Nergal in una volta. Per fare degli esempi, "Prometherion" e "Slaying The Prophets Ov Isa". E'... inebriante ascoltare in un botto solo una così massiccia dose di cattiveria vomitata con eleganza. Il cuore dello stile dei Behemoth, il cosiddetto Blackened Death Metal. Molto all'avanguardia direi. E diabolicamente eccellente.

CHITARRE - Un profondo inchino a Seth e Nergal, che riescono a maneggiare poderosamente e con inpeccabile maestria questi strumenti. I suoni sono potenti, è il primo aggettivo che mi è balzato in mente appena ho sentito con quale grinta e lucidità dominano ogni canzone. Non ricordo di essermi annoiato per un solo secondo di una qualsiasi canzone, nè mi sono disinteressato per qualche assolo noioso: difatti questi ultimi sono brevi ma concisi, sono vari, catturano e mi viene spontaneo applaudire al mio lettore cd ogni volta che questi assoli mi incantano (una volta l'ho fatto, e mi hanno pure visto... D'ora in poi evito). Che dire? Niente è fuori posto.

BATTERIA - Così come mi inchino al cospetto di Nergal e Seth, io mi sento in dovere di venerare Inferno. Non voglio osare troppo, ma è uno dei più bravi batteristi che vedo in circolazione. Inverosimilmente preciso come un orologio svizzero (è vecchia, lo so, ma funziona sempre); non voglio spendere più di tante parole o complimenti per questo fenomeno, vi basti sapere che sa il fatto suo e che sembra sia nato con le bacchette in mano. Più di così...

BASSO - Ecco, questa è l'unica e sola pecca dell'album. Purtroppo c'è poco spazio per questo strumento, il quale serve solo a "supportare" i vari riff di chitarra. Ed è un problema che persiste nel campo Death/Black/Blackened Death Metal. Ma che possiamo farci, i difetti ci sono sempre, ma non per questo rovinano la scena complessiva; a questo punto, meglio accontentarsi...

Ora possiamo citare le tracks che più meritano. "Slaying The Prophets Ov Isa" è un brano sparato, e il tutto si amalgama ordinatamente e progressivamente: batteria meravigliosa e tartassante, chitarre convincenti e sorprendenti, voce unica ed inconfondibile, assolo finale da urlo con tanto di cori orientali che sono da eterno applauso, e che continuano a farsi sentire con "Prometherion", altro grande picco dell'LP; immancabile la solenne "At The Left Hand Ov God", con tanto di arpeggio pulito iniziale, seguito poi da un momento di silenzio e un'eruzione di growls e cori tribali sostenuti da un imbattibile Inferno a dar contorno alla totalità. La combattiva e bellica "Kriegphilosophie", che non per niente in tedesco significa "filosofia di guerra" (wow), demonicamente ritmata; "Be Without Fear", con le improvvise irruzioni degli innovativi cori e dei famosi 50 Nergal di cui ho parlato, quasi da film dell'orrore, tant'è che la prima volta che ho li ho ascoltati (a volume 99/100, giusto per la solita tortura dei timpani) ho fatto un bel balzo sulla sedia. La stra-brutal "Arcana Hereticae", con accenni di assoli tecnici; l'originalissima "Inner Sanctum", con addirittura un pianoforte iniziale a conferire un atmosfera di tensione e una voce limpida (!) che si intreccia al growl di Nergal. Gli special guests in questo brano piuttosto discusso sono Leszek Mozdzer al piano (mi pare sia un jazzista, ma non vorrei sbagliarmi..) e Warrel Dane dei Nevermore alla voce secondaria. Passiamo quindi alla forza inarrestabile di "Libertheme" e alla brevissima "Pazuzu", quest'ultima ispirata all'omonimo demone dei venti del sud est, con testa deformata, ali di aquila, artigli di leone e coda di scorpione (avete presente la grande statua all'inizio del film L'esorcista, quella che Padre Merrin osservava con tanto timore? Ecco, quella). Concludiamo il capolavoro con "Christgrinding Avenue", brano che si conclude degnamente, disperdendo il suono a poco a poco, finchè non segue il silenzio.

Cinque stelle mi pare sia il minimo per una band così acclamata e per un lavoro di questo calibro. Spero che i fans non rimarranno delusi dall'Apostasia, e mi auguro che i nuovi che si stanno avvicinando ai Behemoth apprezzino questo bel gioiello.

Alla prossima.

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