Con i Belladonna tutto è leggenda. Lo studio di registrazione usato per questo loro ultimo lavoro è lo stesso usato da Patti Smith, Brian Wilson e Tom Waits. Il ruolo di engineer è stato affidato a Mike Tacci, che si è occupato del Black Album dei Metallica.
Ascoltare i Belladonna è come assistere alle ultime onde di un mare colmo di passato che non vuole prosciugarsi. Come una macchina del tempo il loro sound ci riporta a quel rock graffiante, intimo e noir che caratterizzava le scene musicali degli anni '80. Per tutta la durata delle venti track nell'ascoltatore nasce un dubbio amletico diviso tra genialità e qualcosa di già sentito che si sarebbe potuto evitare. Certo, la peculiarità artistica di questo terzo album fa di tutto per virare su una musica già sentita, ma è pur sempre di buon livello. Quindi lasciamo spazio alle ballate rock e a momenti che sfiorarano il dark, il tutto mischiato a contaminazioni attuali che rendono "And There Was Light" un album sicuramente cult tra gli amanti del rock nostalgico.
Insomma rimangono solo due cose da fare. O qualcuno sveglia i Belladonna dicendogli che siamo nel 2011 oppure lasciamo che il loro letargo musicale continui, gustandoci sonorità che riportano alla mente tanti ricordi impolverati.
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