Che cosa avrà portato i Belle and Sebastian ad affidarsi ad un produttore come Trevor Horn? (vi ricordate Video Killed The Radio Star ? Lui era il " Buggle" con gli occhiali - responsabile del successo di moltissimi gruppi fra cui le T.A.T.U e i Frankie Goes To Hollywood).
Probabilmente l'hanno fatto per vendere più dischi. È anche per questo che si mette in commercio la musica... venderla. Commerciale... ah, che parola terribile vero? Ed è proprio per questo che in alcuni articoli che ho letto il disco è stato un po' stroncato, i fans più accaniti e affezionati lo hanno considerato quasi un tradimento o forse non hanno apprezzato lo smalto di certi arrangiamenti alla Beach Boys di alcuni brani, primo fra tutti il singolo "Step Into My Office, Baby", un po' ruffiano e super orecchiabile... (tresche in ufficio... ne vogliamo parlare???)
Anche "You Don't Send Me" e " Roy Walker" sono decisamente più "facili" ripetto al genere di musica cui ci avevano abituato i Belle and Sebastian, genere da menestrelli tristi e un po' sfigati, così ben rappresentato nel primo, bellissimo "If You're Feeling Sinister", dove la voce da eterno adolescente di Stuart Murdoch accompagnata dalle dolcezze acustiche di piano e basso cantava...." Get me away from here, I'm dying... play me a song to set me free..."
Ecco, è come se i Belle and Sebastian - dopo 7 anni e una decina di dischi - avessero lasciato la loro malinconica cameretta indie nella nebbiosa Scozia per andare in gita in California... ora sono sempre sfigati sì, ma abbronzati e allegroni!
Beh, a me questo disco piace, e molto anche! Mi mette di buonumore in questo lunedi mattina di lavoro solitario e autunnale. E mentre canticchio "We need to talk... step into my office, baby..." penso che la musica serve anche a questo, no?
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