Charlestown, Boston. Una delle zone d'elite per le rapine a banche e portavalori. Doug (Ben Affleck) e James (Jeremy Renner), amici di vecchia data sono i capi di una banda criminale che da tempo mette a segno colpi nel quartiere di Charlestown. A organizzare il tutto ed ottenere informazioni c'è il fiorista Fergus (il compianto Pete Postlethwaite). La banda va avanti con rapine su rapine, ma uno dei componenti infrange una delle regole cardine del mestiere: il Neil McCauley interpretato da Robert De Niro in Heat di Michael Mann diceva "Se vuoi fare il lavoro del rapinatore non devi avere affetti o fare entrare nella tua vita niente da cui non possa sganciarti in 30 secondi netti se senti puzza di sbirri dietro l'angolo." L'errore è far entrare nella propria vita chi non dovrebbe entrarci.
Ben Affleck si districa in questo doppio gioco, di fatto trasformando pian piano quello che sembrava un thriller a tutti gli effetti in un film dai risvolti anche sentimentali. La donna in questione è Claire (Rebecca Hall), vittima suo malgrado proprio di una rapina alla banca nella quale lavorava. Un corpo estraneo all'interno di quel mondo criminale che è proprio di Charlestown, quel quartiere nel quale coloro che vi sono nati sembrano impossibilitati ad abbandonare quel modo di vivere "borderline", tra droga e criminalità imperante. Affleck riesce bene a mescolare la vita dei personaggi a quell'alone di putridume rappresentato dalla zona e da un personaggio come quello di Krista (Blake Lively), madre ed ex di Doug impelagata in alcool, droga e casini vari.
Il cineasta di Berkeley riesce a mettere su un film visivamente solido, ben bilanciato anche per quanto riguarda il suo svolgimento filmico. Le scene action non rubano screentime ad altre sequenze, motivo per cui la spettacolirazzazione non risulta mai eccessiva o fine a se stessa. Molto solide anche le interpretazioni degli attori, tra cui spica quella dello schizzato Jeremy Renner, non a caso candidato all'Oscar come miglior attore non protagonista nell'edizione 2011.
Ciò che non convince appieno nel film di Affleck è l'evidente strizzata d'occhio ai grandi film del genere, nonchè una certa superficialità per quanto riguarda i risvolti investigativi della vicenda, come se l'aspetto interiore e sentimentale del protagonista vada ad avere la meglio sul resto del plot.
"The Town" è una pellicola estremamente solida, ben girata e con una buona dose di mestiere. Affleck si dimostra un buon regista e il successivo "Argo" lo conferma. Meglio da regista che da attore verrebbe da dire. Il caro Ben non inventa nulla, si affida ad una storia adatta al grande schermo (ispirata al romanzo "Il principe dei ladri" di Chuck Hogan), ad uno stile classico e ad un cast affidabile. Due ore scarse di buon cinema.
Tre stelline e mezzo.
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