Che Ben Harper sia autore e musicista polivalente credo sia noto ai più così come è altrettanto noto che questa sua caratteristica (forse più una peculiarità che caratteristica) sia da molti interpretata come una strizzata d’occhio verso il grande pubblico con l’intento di vendere qualche centinaio di copie in più. Ok, dato che non sono un mago capace di leggere nel pensiero nè tanto meno sono amico di Mr. Ben mi limito ad apprezzare la sua polivalenza senza andare ad esprimere commenti inutili e prolissi sul. . . perchè di essa. In effetti “polivalenza” è forse la parola che meglio si associa a questo disco e che mi rendo conto di aver ripetuto già un paio di volte in sole sette righe di recensione.
Il mio primo ascolto inizia con “Ground On Down” (ho scordato il “random” inserito). Prima impressione. . . "ma che fa, suona con la chitarra accordata 40 toni sotto la normale accordatura?” Seconda impressione. . . "funziona cavoli”! In un attimo si viene rapiti dal riff slide-distorto della track che trasmette un’energia davvero immensa (tra l’altro spettacolare la vesione live in “Live From Mars” ). E tutto l’ascolto del cd scorre più o meno allo stesso modo, con un susseguirsi di “primi impatti” totalmente diversi dall’ascolto più profondo. Bellissimo! Amo questo della musica. Il reggae di “Burn One Down” è forse il più fresco che si sia sentito da un bel po' di anni a questa parte con l’intro tutta percussioni e chitarra e la soffocata voce di Ben che si snoda tra le note e gli accordi scelti con grande maestria. “Excuse Me Mr ” e “Oppression” si srotolano dolci e cattive nelle loro cantilene mentre le ballate non sono mai scontate negli arrangiamenti e nei testi ( “Another Lonely Day”, “ By My Side” , “One Road To Freedom” e "Give A Man A Home”. “God Fearing Man”, nella sua estenuante lunghezza, è forse la parte più sperimentale del disco, dove Ben sfoggia al meglio le sue doti di chitarrista fantasioso e talentuoso piuttosto che tecnico e si dimena tra slide e distorsore come un serpente ferito. “Fight For Your Mind” traccia titolo sarebbe bellissima anche solo per il titolo… e invece lo è soprattutto per il riff di basso (ancora più imponente nella versione live presente nel già citato “Live From Mars” ) che accompagna lo slide della magica chitarra dell’uomo col pizzetto (Ben Harper). Un po' sottotono a mio parere le tre restanti canzoni, “People Lead” , “Gold To Me” e “Power Of Gospel”, non so perchè, non mi piacciono, soprattutto “Gold To Me” devo dire che mi infastidisce addirittura! Del resto, non può essere tutto bello! In ogni caso mi trovo di fronte ad un disco bello, straziante (in senso buono), che non stanca mai! La dolcezza-cattiveria di Ben è il filo conduttore di un lavoro che seppur non eccelso, merita di esser presente nella “cd-teca” o meglio ancora “vinil-teca” di ogni amante del rock. . . anche del reggae và. . . e del folk. . . ok, anche del gospel. . . va bè. . . di tutti!
Carico i commenti... con calma