Ci sono delle cose, nella vita, che senti ti appartengono, senti di doverle fare anche se le persone che ti sono accanto non riescono a capirle, anche se ritengono non valide le tue motivazioni. Sono cose che sono talmente tue che non si trova le parole per spiegarle agli altri.
O forse sono io che non riesco a trovare le parole per descrivere i miei sentimenti. Quelli che tengo sempre più faticosamente dentro me. Per proteggerli, per proteggermi. E' domenica mattina e io parto per Milano in motorino. E' buffa questa cosa. Mentre guardo nello specchietto vedo i miei capelli sventolare contro il cielo azzurro. Non una nuvola nemmeno dentro di me. Ho lo zainetto nero in spalla, dentro la mia macchina fotografica, tre batterie e la macchinetta piccola, non si sa mai. Poi nella borsa piccole cose, un golf e la camicia da notte con le pecore.
Lo spazzolino. Un libricino per il viaggio in treno e i miei quaderni piccoli.
Salgo in treno e in attimo sono a Firenze. Attendo mangiando un panino che miracolosamente non mi sporca e poi sono sul treno per Milano. Io, un quadratino in mezzo a tanti altri.
Non so parlarvi del paesaggio, mi perdo nelle persone che mi circondano immaginando le loro storie. Guardo i loro occhi, leggo felicità, gioia, stanchezza.
E' bello questo viaggio perché ho in mente il racconto di Konrad in viaggio per Pistoia. E ho in mente appunto quella serata di Pistoia che a distanza di mesi ancora ha un sapore dolcissimo.
Una serata in cui i sentimenti possono salire a fior di pelle senza paura di essere calpestati. Arrivo a Milano trovo il mio albergo e poi parto per il Forum. In metro mi basta guardarmi intorno per capire chi verrà con me. Mi aggrego a due ragazzi e a un'altra che è sola. Non so parlarvi del percorso da Famagosta fino al Forum, ma posso descrivere gli occhi delle persone che come me erano su quel pulmino. I loro sorrisi e gli equilibrismi a ogni curva. Quell'aria di attesa, quella felicità che ti donano gli avvenimenti belli che ancora devono accadere.
Quelle scintille negli occhi devono essere state simili alle mie. Almeno lo spero.
Arrivo, mangio qualcosa fra il casino generale e poi entro.
Arrivo nel mio posto e rimango delusissima. Sono davanti ai paloni che arreggono le casse. Impreco a lungo e poi mi sposto più in alto su sedie libere. La visuale è sempre pessima. . mi incazzo con ticketone. . ma non più di tanto perché lo vedo entrare e il concerto inizia. Lui sale sul palco e mi prende un infarto. Ha una camicia nera e i jeans. E' bello in una maniera che ti lascia senza fiato.
Come se questo non bastasse attaccano a suonare e le prime tre canzoni le fanno tiratissime. A momenti non riesco a respirare, accendo la macchina e comincio a scattare e a cantare. Si comincia con With My Own Two Hands. . Una versione tirata al massimo. Non riesco a stare ferma. Neanche il tempo di riprendere fiato, si appoggia la chitarra sulle gambe a attacca Faded Le luci passano dal giallo all'arancio e io sono ipnotizzata dalla sue mani che si muovono veloci con il plettro. Continuo a guardarlo con lo zoom al massimo. Non lo mollo un secondo.
Alla fine di Diamonds On The Inside sono incredula. Vorrei scuotere quello accanto a me e dirgli "Ma te ne rendi conto anche te di quello che sta facendo??? O è un'allucinazione mia????" Il concerto continua in crescendo. E' la volta di Both Sides Of The Gun, Please Don't Talk About Murder While I'm Eating e Steal My Kisses ci sono tutti i componenti dei del gruppo sul palco con un Juan Nelson in forma splendida che suona il basso in maniera assurda [inventatevi un complimento perché il migliore che conosco non esprime niente quando si parla di lui...] E canta! Ha la voce più bassa del Basso! Fantastico! L'aria è viola, le mani del pubblico sono tutte alzate. Io mi trovo in alto e la visuale delle luci sul pubblico regala ancora brividi. Siamo persi. Completamente presi. Prende la Chitarra classica per regalarci una perla dolcissima Waiting For You. . Parole e sogni che si mescolano mentre lo osservo suonare. E' bellissimo il contrasto fra la chitarra arancio e la sua camicia nera. Il colore delle luci non altera il contrasto. . . quasi la luce di una candela su di lui e sfumature viola sullo sfondo. Passa di nuovo alla slide e attacca Morning Yearning. Sto per svenire.
Non posso Ballare nn posso muovermi. Urlo e scatto. Urlo e Scatto. Ci lascia cantare, Ci parla, si scusa per non saper parlare la nostra lingua. Dice che imparerà. . Attacca una versione di Burn One Down che si conclude con lo spettacolo di Leon Mobley Definirlo un ottimo percussionista è molto riduttivo. E' un Dio. Semplicemente. Il set si concluse con Black Rain . Quando esce dal palco mi giro verso il mio vicino e gli dico: Io voglio che suoni per almeno altre 3-4 ore. Ma siamo assolutamente impreparati per quello che sta per accadere.
Risale sul palco dopo pochi minuti per il set acutistico. E' solo sul palco, si siede e con la chitarra classica attacca Another Lonely Day , meravigliosa e dolcissima c'è una penombra blu, il pubblico canta piano. Parte Walk Away la luce si trasforma in sole, rimango affascinata sul un riflesso che vedo sulla sua chitarra cercando invano di coglierlo. E' ancora seduto, quasi raccolto. Come nel salotto di casa tua, sai una di quelle sere in cui ci si parla piano. . . In cui ci si ama di brutto, una cosa così. Poi parte con Lifeline, non l'ho mai sentita. Rimango di sasso cercando di capire cos'è. Mi convinto che deve essere sua. Poi suona una delle canzoni che più mi fanno commuovere There Will Be A Light Acustica.
Il pubblico è in delirio e lui visibilmente emozionato dice che ha sempre sognato fin da piccolo di poter cantare questa canzone davanti a un pubblico che la cantava con lui. Eppoi arrivano gli altri e parte Where Could I Go. Mi salgono i brividi. Io so che ama questa canzone moltissimo. . ho il ricordo di come l'ha cantata a Pistoia. . . ma niente mi può preparare a quello che verrà. . Dopo la prima strofa l'amplificazione degli strumenti si abbassa inspiegabilmente e lui si avvicina al bordo del palco. Comincia a muovere le mani . . chiede silenzio. Piano piano nel palazzetto si abbassano le voci, la musica suona piano e lui comincia a cantare senza microfono. Canta con foga. E le persone si zittiscono ancora di più. E' fantastico. Lui da solo che canta spandendo la voce e tutto il resto si ferma per lui. Neanche i cuori battono più per non fare rumore. Qualche applauso è scancellato dalle sue mani e la maggior parte del pubblico ascolta in religioso silenzio.
E lui si dona. Al massimo. Io fatico a respirare. Ho scattato 640 foto in due ore e mezza... di questi minuti esistono due foto. Non mi rendo nemmeno conto che sono immobile. Finisce la strofa e ritorna al microfono e il palazzetto esplode.
La gente si spella le mani per quanto applaude. Finisce la canzone e poi rimane fermo sul palco con le mani di lato alle gambe. Fermo. Guarda noi. Fermo. E il pubblico lo applaude per diversi minuti impazzendo.
Non riesco a descrivere la gioia di questi momenti in maniera razionale.
E' come uno di quei disegni dei bambini in cui ci sono solo le righe colorate delle matite, con i colori che si mescolano e tutto è confusione. In cui tutto si fonde.
Un qualcosa di molto mistico, molto strano, parecchio bello. Escono di nuovo dal palco e ritornano con Get Up, Stand Up. La luce verde inonda il pubblico e anche quelli dei gradoni si alzano e ballano. Il concerto finisce con Better Way. . una versione da infarto in cui il pubblico canta il ritornello un milione di volte. Lui balla e salta per il palco e canta indicando le persone fra il pubbico "i believe in you, you , you, you. . " Un concerto Fantastico. Si riuniscono tutti al centro e si lasciano fotografare mentre salutano. Ma la cosa più bella deve ancora venire. . La cosa più bella di tutte è una cosa che solo alcuni hanno potuto vedere. Dopo un concerto così, in cui il pubblico l'ha innalzato al livello di un Dio lui esce dal palco per primo , si avvicina alle scalette dove c'è sua Moglie con il Figlio in braccio. In quel tragitto di pochi passi si spoglia della veste da Dio. Arriva dal bambino gli da un bacio sulla testa e lo prende in braccio. Ho la visione di quelle gambine che dondolano accanto alle sue cosce mentre scende le scale e di quella testolina che si appoggia nella sua spalla. Sono gesti veloci che risaltano il valore di una persona che molto ha dato e molto sa dare. E vi dirò di più. Ho riflettuto moltissimo su Where Could I Go, sul suo rimanere fermo alla fine di quella canzone. Li per li ingenuamente ho creduto che fosse la prima volta che ha fatto una cosa del genere.
Invece documentandomi ho scoperto che già prima dell'estate ha cominciato a farlo e l'ha fatto anche negli anni indietro. Ho visto un sacco di filmati in cui lui canta quella canzone in quel modo, e il risultato è sempre lo stesso. Alla fine della strofa la gente impazzisce. Se lo analizzi con superficialità potresti scambiare questa cosa come una ricerca di popolarità , potresti scambiarla per una dimostrazione di vanità.
Ma se lo analizzi con la testa e osservando quello che fa capisci che non è per se che lo fa. Lo fa per il suo pubblico, lo fa perché ama dare. Lo sa perché ama quella gioia pazza che riesce a donare. E mi domanderai: "Ma te come fai a saperlo? Come puoi esserne sicura?" Ti risponderò: "Mi ci giocherei il fegato. . Lo vedi da come ci guarda. In quei momenti ti dice grazie per averlo capito, e per gioire con Lui. "
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