Salve, scrivo oggi la mia prima recensione su DeBaser, e vorrei dedicarla all'opera più pomposa, noiosa e ruffiana di quel mediocre regista parmense che è chiamato Bernardo Bertolucci. Ora, la trama del film la conosciamo tutti, parla della storia di due giovani, Olmo ed Alfredo (interpretati rispettivamente da Gerard Depardieu, sic, e da Bob De Niro), il primo è figlio di una contadina che lavora in una fattoria, l'altro è il figlio dei proprietari della medesima fattoria in cui lavora Rosina, cosi si chiama la donna. La particolarità è che Olmo ed Alfredo sono nati lo stesso giorno e nello stesso luogo, e sarà con i loro occhi che si vivrà l'evoluzione del secolo appena trascorso dalla Prima Guerra Mondiale fino all'avvento del fascismo, per concludere con la Resistenza dei partigiani. Fin qui, vi chiederete che c'è di male? Nulla, se non fosse che nella sua versione non tagliata Novecento dura 311 minuti, ovvero più di 6 ore.

Il mio pensiero è che ognuno può guardarsi i film della durata che vuole, certamente, però vi posso garantire che già dopo 4 ore un film, se non è ben fatto inizia a scassare le balle. Questo bel polpettone è infarcito di una critica esageratamente e volontariamente gratuita nei confronti del fascismo. Andatevi a vedere il personaggio fascista di Attila, interpretato da un magistrale Donald Sutherland, la sua ferocia verso gli animali (scena celebre quella del gatto) e verso le persone (scena ancora più famosa è quella dello stupro e dell'omicidio del giovane bambino); era davvero cosi il caso di calcare la mano sul fascismo? Penso che un po'tutti conosciate l'ideologia politica di Bertolucci (ma vale un po'per tutti gli abitanti dell'Emilia Romagna), ovvero quella comunista: ora, io capisco che il fascismo sia stato un momento scuro per la serie di morti che causò nel nostro Paese, ma era davvero cosi necessario mostrare questa sua faccia? Bertolucci non si ricorda che le porcate, e pure belle grosse, vennero fatte da tutti, neri e rossi, nazisti e comunisti, generali e partigiani, ma questo film mi puzza di sola denuncia contro il fascismo.

In conclusione, questo film è un'emerita porcata di propaganda proletaria, in cui i socialisti vengono fatti passare come uomini onesti e virtuosi, mentre i sostenitori della destra sembrano essere esseri egoisti e crudeli, attaccati al denaro e alla proprietà delle terre. *** mi sembrano eccessive, ** gliele do perché comunque per una serie di ragione fu importante (si pensi solo al mostruoso cast, in cui in un film italiano venivano reclutati attori di fama internazionale come De Niro, Depardieu, Sutherland, la nostra Stefania Sandrelli, Dominique Sanda e i due veterani di Hollywood Burt Lancaster e Sterling Hayden). Il secondo è che venne realizzato nel 1976, anno in cui il Torino vinse l'ultimo scudetto battendo all'ultima giornata i rivali storici della Juventus, che dire, sembra passata un'eternita dai Gemelli del Gol Paolino Pulici e Ciccio Graziani (ora avvezzo a prodezze come allenatore dei "Pipponi", che hanno fortunatamente chiuso). Il terzo è che un De Niro cosi scarso a livello di recitazione non lo rivedremo mai mai più per circa una trentina abbondante di anni, questo film è a modo suo storico.

P.s: come è possibile che questo film abbia ancora oggi il divieto ai minori di 18 anni qui in Italia? Ops, forse l'hanno abbassato a 14...

P.p.s: guardate che io non sono sostenitore del fascio o di ideologia di destra, ma mi limito a dire che Bertolucci avrebbe dovuto analizzare entrambe le correnti che segnarono il Novecento qua in Italia (e anche in Europa). Sostanzialmente, il parmense manca di oggettività; ci può stare, ogni regista ha le proprie idee, a me non vanno a genio e lo esprimo.

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