Bernardo Bertolucci decide nel 1979 di cimentarsi nella realizzazione di un film estremamente ostico e difficile; andando a scavare inamovibile nel fondo dei rapporti tra genitori e figli, i quali molto spesso celano una simbiosi profonda e troppo intensa, e che nasconde in qualche caso un dolore profondo e contemporaneamente l'unica "cura" possibile. La luna parla di questo attraverso il lento sgretolarsi di una famiglia newyorkese a causa della debolezza di un padre incapace forse di sostenere qualche dipendenza, che perderà la vita a seguito di un attacco di cuore mentre al volante. Madre e figlio rimangono così da soli, con il ragazzo quindicenne ad accusare la perdita del padre nel peggiore divenendo un tossico e scagliando tutto il dolore sulla madre incolpevole, tascinandola nel vicolo cieco intrapreso da questi.

Ma questa cercherà comunque ed egualmente di farsene carico, facendo di torto ragione: forse no; Bertolucci non ci fornisce una risposta di cosa possa provenire da una relazione morbosa che sfocià nell'incesto; bensì muove i protagonisti del suo film in Italia, (con apparizioni di Benigni, Milian, Aida Valli): troviamo le prime esperienze sessuali per il giovane sul retro del cinema con in proiezione "Niagara" e Marylin Monroe. Bertolucci passa poi a delineare il sottotema al film, ovvero la professione di cantante lirica della madre, che vedremo interpretare l'atto terzo de La Traviata, soprattutto sul finale, dove anche la fotografia giocherà un ruolo fondamentale; e appunto il lento declino del figlio ormai dipendente dalla droga, con la madre disperata a tentare di rintracciarlo ogni qual volta.

Un film molto toccante diretto da uno dei maggiori regesti italiani di sempre, e puntualmente troviamo l'apporto fondamentale della musica, veramente toccanti alcune delle scene dove la madre cercherà conforto nell'esperienza del suo maestro di musica ormai troppo vecchio per darle conforto alcuno. Il film però non vuole dare spazio solo a malinconia e sconfornto, tantoché nelle sequenze finali troveremo anche un colpo di scena, anche se non scioccante.

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