Quanti anni avete? Se la vostra fascia d'età (mentale) va dai 12 ai 16 anni, piangerete di gioia nel giocare al nuovo capitolo degli astuti programmatori della Bethesda. Dai 18 ai 20 comincerete ad accantonarlo dopo qualche ora, magari arrivando alla fine senza stare a perdere troppo tempo. Dai 20 anni in poi, tornerete a giocare a Doom dopo un paio di giorni. Ovviamente, tutto cambia se avete il poster di un qualche anime e la maglietta del Signore Degli Anelli: in tal caso, torniamo alla fascia 12-16 anni.

Stavolta, secondo il modesto parere di videogiocatore occasionale e nostalgico, il risultato è un pacco colossale. Nel 2002 Morrowind apriva una nuova strada nei Giochi di Ruolo per computer, Oblivion lastricava la stessa strada (anche se puzzava già di stantio), i capitoli di Fallout rinfrescavano la scena con un'atmosfera particolare; nel 2011, Skyrim è l'esempio lampante di quanto alla Bethesda girino le stesse 3 idee riscaldate, rimasticate e servite in un piatto di lusso.

Il comparto tecnico è magistrale: grafica eccellente, sonoro evocativo. La durata è considerevole (garantite diverse decine di ore per completare tutti gli incarichi). Fino a qui, nulla da eccepire.

Iniziamo la nostra avventura da prigionieri (esattamente come i due capitoli precedenti, insomma un'idea nuova), in fuga da un drago. Poi dopo una mezz'ora siamo già in piena facoltà di girare a caso, come nella migliore tradizione della saga. Se non si rimane abbagliati dai suggestivi paesaggi, ci si rende conto dopo poco tempo di come tutto sia uguale al passato, di come situazioni, missioni, personaggi siano di una banalità a tratti sconcertante, però capaci di entusiasmare il ragazzino malato di azione chiassosa e storie epiche. Che siano sempre le stesse, poco importa: orchi, magia, elfi, manufatti del potere e spade incantate tirano.

Delusione totale, una volta oltrepassato l'impatto con la tecnica (ripeto, notevolissima), in quanto, da cosiddetto casual gamer, ho iniziato questa buffonata in concomitanza con il bellissimo Deus Ex:Human Revolution, che mi ha regalato una trama profonda, una giocabilità ottima con una longevità buona senza essere dispersiva.

Se il grande Tolkien si fosse reso conto dei mostri che ha generato, si sarebbe dato al bricolage.

Ps: un punto in più per l'aspetto di contorno.
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