Vorrei fare qualche precisazione, prima di iniziare questa derecensione. Cercherò nei limiti del possibile di fare in modo che lo scritto risulti sempre gradevole e che magari, strappi qualche sorriso. Ogni tanto qualche battuta non fa mai male in questa vita seria e grigia. Cercherò di non fissarmi troppo sulla classificazione musicale, a mio avviso un disco è bello oppure no, poi magari ci penseranno i recensori professionisti a inquadrare il genere. Ed ora, rullo di tamburi (è proprio il caso di dirlo) inizia la recensione!
B.Bruford, negli anni, è rimasto sempre il batterista che preferisco. Il suo entusiasmo, si riversa sempre nei suoi brani che risultano originali e briosi. Di impostazione sostanzialmente Jazz, il suo incedere è irregolare e nervoso, con svariati cambi di tempo. Sempre equilibrato e mai esibizionistico. Il suo stile è praticamente unico nel panorama musicale. Dopo la fine (apparente) dei K.Crimson nel 74, Bruford ha continuato la sua carriera senza mai cadere nel commerciale. Per quanto riguarda i brani di questo disco, che rappresenta un'eccellente raccolta che parte dal 78 per arrivare all'85, fare una recensione track-by-track risulterebbe prolissa e non indicativa delle capacità di Bruford.Bisogna ascoltarlo! 15 brani per un totale di 63.23m. Devo ricordare che qui suonano un sempre grande J. Berlin, e un sorprendente A. Holdsworth, indimenticabili tutti i suoi assoli e passaggi di chitarra. Inoltre compare anche P. Moraz in due brani di Jazz sperimentale, infine alle tastiere D. Stewart. Una curiosità, nel solo brano cantato "Gothic 17" Berlin, canta pure! Interessante ascoltarlo. Da menzionare assolutamente il duetto pianoforte-basso (D.Stewart-J.Berlin) soffuso e controllato alla perfezione.
Il mio brano preferito comunque è, "Travels With Myself - And Someone Else" che almeno inizialmente, parte come un lento, per poi accellerare alla fine. La classe non è acqua! E lo dimostra anche il fatto che ha suonato in alcuni dei più grandi gruppi musicali della storia.King Crimson, Yes, Genesis... Anche "Fainting In Coils" con una splendida intro narrata tratta da "Alice's Adventures In Wonderland" di Charles Lutwidge Dodgson alias Lewis Carroll. Holdsworth e Stewart sono incredibili. Comunque sono tutti brani estremamente validi. Spesso le raccolte, non rappresentano degnamente il valore dei musicisti, ma non in questo caso. Non mi stufo mai di ascoltare questo disco.
Prima di chiudere la recensione, aggiungo anche che la copertina esprime al meglio la passione e l'amore dell'artista nel suonare la batteria.
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