«Il disegno in un fumetto è infinitamente più importante di quanto si creda, perché il nostro mezzo deve competere con altre forme di spettacolo, e se un cartoonist non sa far altro che illustrare una battuta, allora ha perso in partenza. "Calvin e Hobbes", in ogni modo, contiene delle immagini comiche che non possono essere riprodotte in altri media. In breve, è divertente da guardare ed è questo che ha fatto del lavoro di Bill un grande successo.»
Bill di cognome fa Watterson ed è l'autore delle strisce di «Calvin e Hobbes», mentre la citazione in apertura è vergata dalla penna di Charles Schultz, a testimonianza del fatto che Calvin e Hobbes sono i degni eredi in cui alberga l'originario, immortale spirito dei Peanuts.
Per chi ancora non conoscesse i due, Calvin è un pestifero seienne che trascorre le giornate in compagnia di Hobbes, il suo tigrotto di peluche: ma attenzione, Hobbes è un peluche per tutti gli altri, perché quando i due sono soli, nella fantasia di Calvin il peluche prende vita, anima e parola, diventando il più fedele compagno delle quotidiane peripezie; ed è anche un filosofo sociale che, ora con un sorriso ora con serietà, dispensa la saggezza utile a compensare l'inesperienza e l'irrequietezza del suo amichetto in carne e ossa.
E difatti, è profondamente filosofico il messaggio di Calvin e Hobbes, il che lo rende il classico fumetto adult-oriented, di quelli cioè che piacciono ai bambini perché i disegni sono bellissimi, agli adolescenti perché fa molto ridere ma ancora di più agli adulti perché fa riflettere in modo spensierato.
Non sembri paradossale, ma riflettere spensieratamente è forse il modo per trovare le migliori risposte ai grandi quesiti, sulla vita e sulla morte (- Hobbes, cosa pensi che ci succeda quando moriamo? - Penso che si vada a suonare il sassofono in un tabarin di New Orleans. - Allora credi nel Paradiso? - Chiamalo come ti pare.), sul rapporto tra sessi (- Siusi, non puoi salire su questo albero. È vietato alle bambine. - E cosa diavolo ti fa pensare che io voglia sedermi su uno stupido albero, come fai tu? - Cavolo, questo è lasciare che una bambina si prenda tutto il bello della discriminazione sessuale.), sui rapporti familiari (- Papà, quando finisce il tuo mandato? - Spiacente Calvin, sono stato nominato papà a vita. - A vita? Niente revoca? Niente destituzione? Hai scritto tu la Costituzione o cosa? - Bèh, mi ha aiutato la mamma.), sui rapporti istituzionali (-Buongiorno ragazzi, sono la supplente. La maestra mi ha lasciato delle istruzioni, quindi non dovremmo avere nessun problema. Un momento, qui c'è una nota aggiunta ... chi è Calvin? - Io no!), su come va il mondo in genere (- Da qualche parte nella Russia comunista scommetto che c'è un bambino che ha conosciuto soltanto la censura e l'oppressione. Ma forse ha sentito parlare dell'America e sogna di vivere in questo Paese di libertà. Un giorno mi piacerebbe incontrare quel bambino ... e dirgli l'orrenda verità rigaurdo a questo posto. - Calvin, piantala e mangia gli stupidi ceci.).
E poi, ci sono gli splendidi personaggi che affiancano Calvin ed Hobbes, a partire da mamma e papà che, con pazienza e rassegnazione dietro cui celano un amore sconfinato, sono le vittime quotidiane del figlioletto; almeno fino a quando non va a scuola, dove tocca alla signora maestra Vermoni ed al signor preside Spittle fare i conti con Calvin; e nel dopo scuola, le attenzioni di Calvin si concentrano su Siusi, la dolcissima coetanea "odiata" per via del sesso (che diamine, Calvin è pur sempre il fondatore ed unico socio del club P.A.R.V. - Proibito Alle Ragazze Viscide), e la tirannica babysitter Rosalyn.
E poi, se ancora non ti bastasse, potrai ammirare Calvin nelle sue centomila pirandelliane, immaginifiche interpretazioni, da Stupendoman (praticamente, Superman da bambino) all'astronauta Spiff in missione permanente sugli improbabili pianeti Zok e Gloob, ed i tanti altri parti della fantasia che lo (ci) aiutano a vivere meglio, in un mondo reale ma non proprio ideale.
Forse ha proprio ragione il piccolo Calvin, se di tanto in tanto anche mamma e papà e la piccola Siusi finiscono a confidare il proprio intimo al peluche Hobbes.
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