Viaggio In Italia Parte Seconda

Sembra proprio che il Belpaese piaccia a Billy Cobham: a distanza di 4 anni dal primo capitolo, ecco che l'affermatissimo batterista panamense ritorna sul suolo italico per registrare il seguito del suo progetto "Drum N' Voice". Oltre a lui, la lista degli invitati a prendere parte a queste registrazioni, è ovviamente, di quelle da capogiro: da Buddy Miles a Airto Moreira, da Jan Hammer (vecchia conoscenza del nostro Billy; avevano già inciso insieme lo storico "Spectrum" del 1973) a John Patitucci. Putroppo, nonosotante una lista di "inivitati" così sontuosa, il risultato non arriva. O meglio, non del tutto. Intendiamoci: tutti i pezzi sono gradevoli e suonati con classe e maestria e la produzione è pulita, seppur un po' troppo ovattata; manca però una componente di originalità al disco. Potremmo dire che il cd in questione faccia parte del gruppo del "già sentito, ma con gusto"

"Waweform", la traccia iniziale colpisce subito dritto all'orecchio dall'ascoltatore: il drumming preciso e funkeggiante di Billy "conversa" con l'organo Hammond di Brian Auger, creando un effetto molto interessante e mette in luce, se ce ne fosse bisogno, la grande classe di questi musicisti. "Final Destination"e "Running" sono dominate dal drumming del funambolico batterista, sempre attento alla ricerca di un groove pulito e preciso, perfettamente supportato dalle ottime linee di basso di Rossana Nicolosi, cosi come "Take Seven" è buono spunto ritmico sorretto dal basso di John Patitucci, che si lancia pure in un assolo, molto bello ed intenso.

Ovviamente, all'interno di "Drum n' voice" non possono mancare i brani cantati. In questo disco ne abbiamo tre. Il primo, "Real Funk" è, come dice il titolo, un interessante composizione permeata di venature funky, ascoltare il lavoro di Cobham per credere, pregevole e convincente (davvero, ascoltandola non puoi fare a meno di metterti a battere il piede a ritmo!). Sulla base strumentale si staglia la profonda voce di Buddy Miles: una buona prova per il cantante che collaborò pure con Santana e Hendrix. Non convince del tutto invece "One More Day To Live", cantata da Mike Lindrup che sembra ricalcare troppo la struttura di "Real Funk", senza però raggiungerne i livelli qualitativi. La canzone si snoda su un ritmo lento ed elegante, che si apre improvvisamente nel ritornello: le linee vocali però, a mio avviso, tendono troppo al Pop, lasciando così la canzone esaurirsi senza troppi colpi di scena. Diverso il discorso per "Let Me Breathe": aperta dalla tromba di Pepe Ragonese, il brano è sornione ed elegante. Convince la buonissima prova di Dora Nicolosi dietro al microfono che, con la sua voce, riesce a creare delle melodie molto sognanti e delicate. In chiusura, ancora uno strumentale. Sebbene, duri un minuto e mezzo, "Amazon" risulta essere una delle traccie migliori del disco. Qui il drumming di Cobham e le fantastiche percussioni di Airto Moreira si incontrano, si intrecciano e si mescolano, creando un ritmo frentico e un effetto molto suggestivo; se con questo pezzo l'intento dei due musicisti, era quello di richiamare le origini delle percussioni, creando un atmosfera "tribale", beh, che dire, ci sono riusciti!

In definitiva, ancora un buon album per Billy Cobham, ma, a cd terminato, la sensazione che manchi lo "spunto vincente" non ci lascia, fermo restando che il disco comunque merita un ascolto.

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