"l'ho ucciso per i soldi e per una donna. E non ho avuto i soldi. E non ho avuto la donna. Gran bell'affare"
Questa è l'amara constatazione iniziale del protagonista di questo magistrale film del '44 del grande Wilder. La storia è la classica da noir: un donna spinge un assicuratore, ossessionato da lei, a ucciderle il marito per intascare il premio assicurativo, finiranno entrambi verso la rovina.
Quello che il regista fa qui è costruire la grammatica del noir: innanzittutto vi è la passione che ossessiona al punto di uccidere e la femme fatale interpretata da Barbara Stanwick (famosa per questi ruoli) magnifica dark lady, ambigua, affascinante e senza pietà nel conquistare gli uomini col suo fascino (stupendi i vestiti indossati con la cavigliera) e nel manipolarli. E poi il delitto perfetto che sfuma per un destino inesorabile.
Nel film non vi è amore o pietà ma solo una passione che ossessiona e l'avidità di denaro che il regista riesce a mostrarci magnificamente con delle inquadrature perfette e degli ambienti scuri, fumosi, torbidi come il salotto di casa sempre avvolto nella penombra e nella polvere e nel caldo torrido delle estati di Los Angeles o le inquadrature notturne della città (il film in effetti si svolge quasi sempre di notte), come quella iniziale. Anche qui, come in Viale del Tramonto, il film parla con un anticipazione che ci spiazza,già sappiamo chi ha ucciso e vediamo quest'uomo ferito che fa un bilancio freddo e razionale, e ci porta a seguire i fatti con interesse fino alla fine, che ritorna alla scena iniziale del film. Già capiamo che quest'uomo e in guai seri e poi nel primo incontro con la donna, lei in cima alle scale, nei loro sguardi già si intuisce una complicità che porterà alla rovina.
Splendida è anche la sceneggiatura con la voce narrante del protagonista che ci porta per tutto il film e i dialoghi azzeccatissimi ("la posta era cinquantamila dollari più la vita di un uomo. Un uomo che non conoscevo ma che era sposato a una donna che non amava e che io volevo ad ogni costo") e uno splendido utilizzo del bianco e nero che caricano immediatamente di tensione il film e ci portano a finissimo gioco psicologico piû che fisico tra i tre personaggi principali: i due amanti criminali e il detective, nonchè collega dell'assassino. Wilder porta quindi un film giallo verso il dramma e crea uno dei più bei film noir.
La sceneggiatura è di Wilder affiancato dal famoso scrittore noir Raymond Chandler e la musica sottolinea il crescere della tensione. La censura tagliò la scena finale in cui era prevista l'esecuzione nella camera a gas del protagonista.
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