Il progressive è un fenomeno musicale tipicamente europeo in quanto la musica classica si sviluppa e diventa popolare soprattutto nel nostro continente. Quindi è logico che ad un certo momento avvenga una fusione a vari livelli tra il rock e la classica che dà vita prima al cosiddetto "rock barocco" e poi al progressive. Le radici musicali degli Stati Uniti invece sono altre ed è quindi altrettanto naturale che il rock americano venga influenzato soprattutto da generi di musica autoctona quali il blues (da cui deriva) e il jazz piuttosto che dalla musica classica.
Per questo il progressive negli Stati Uniti è sempre stato piuttosto marginale e i gruppi che hanno avuto una certa notorietà anche al di fuori di un mercato prettamente di nicchia sono soprattutto 3: i Kansas prima della svolta commerciale, i Pavlov's Dog e i Birdsong Of Mesozoic. I primo sono ormai in letargo musicale da anni, i secondi si sono sciolti già da decenni dopo aver pubblicato soltanto 2 magnifici albums e quindi attualmente l'unica band della vecchia guardia che tiene ancora alta la bandiera del progressive americano sono i Birdsong Of Mesozoic.
I Birdsong Of Mesozoic nascono nel lontano 1981. Il gruppo è formato da 4 musicisti ben noti nell'ambiente musicale underground americano, i polistrumentisti Roger Miller e Martin Swope, ambedue reduci dallo scioglimento di una band tanto originale quanto incompresa come i Mission Of Burma, Rick Scott organista e batterista e Erik Lindgren, tastierista e mago degli effetti elettronici emulo di Eno.
Nel 1983 pubblicano il loro primo album, l'ep "Birdsong Of Mesozoic" a cui seguono "Magnetic Flip" (1984), "Beat Of Mesozoic" (ep, 1986) e "Soundtracks" (1987), tutti interamete strumentali, tutti estremamente originali. In effetti la loro musica è difficilmente catalogabile, è un mix di free jazz ed elettronica, musica da camera e musica cacofonica, minimalismo alla Steve Reich e massimalismo alla Glenn Branca con qualche spruzzata qua e là di Frank Zappa e Penguin Cafè Orchestra. In realtà i 4 tritano e mescolano vari generi musicali in assoluta libertà e il risultato è qualcosa di nuovo ed indecifrabile. La caratteristica principale del loro sound è il suono "percussivo" del pianoforte preparato di Miller che dà il la agli intricati intrecci di tastiere e synths e ai tempi e controtempi delle percussioni elettroniche ora tribali ora rigogliose, il tutto immerso in un mare di effetti, nastri, echi, cluster (opera di Lindgren) e chi più ne ha più ne metta.
Singolare è anche il loro continuo riferimento alla preistoria, nell'iconografia e nei titoli dei brani ma non solo. Nel loro sound le percussioni tribali e pesanti simulano l'incedere greve dei grandi rettili e i loro repentini cambi di tempo rievocano i voli obliqui di pterodattili ed altri esseri alati nei cieli selvaggi di milioni di anni fa. Non è una musica facile, anzi. Qualche volta i Birdsong Of Mesozoic esagerano e mettono troppa carne al fuoco con il risultato che la sovrabbondanza di poliritmi, dissonanze ed effetti creati dalla profusione di tastiere (fino a 3) rendono il suono fin troppo "pieno" con il risultato che l'ascolto diventa impegnativo e rischia di diventare stancante.
Nel 1988 l'inquieto Roger Miller lascia la band per formare i No Man e viene rimpiazzato dal fiatista Ken Field. Il cambio forse giova alla band in quanto l'impiego del sax jazzy di Field al posto del piano percussivo di Miller rende più "leggero" e fruibile il sound. Con questa formazione il Birdsong Of Mesozoic pubblicano "Faultline" (1989) e "Pyroclastics" (1991). "Pyroclastics" scritto soprattutto da Lindgren che ora è il leader incontrastato del gruppo, è un album vario e piacevole che contiene diversi brani degni di nota.
"Pleasure Island" è un jazz morbido e lunare, "I'm A Pterodactyl", è una furiosa cavalcata strumentale alla Glenn Branca, "Why Not Circulate", scritta da Field, è una stralunata bossanova Jazzy con sottofondo di chitarra distorta suonata da Swope. I Birdsong Of Mesozoic rivelano la loro stretta parentela con il rock d'avanguardia europeo con "Sled", intro da film dell'orrore e incedere solenne che non sfigurerebbe in un album degli Univers Zero o degli Art Zoyd più elettrici e con "Tomorrow Never Came", ariosa e jazzy, che risente dell'influenza del sound dei primi album solisti di Brian Eno. Il Maestro viene poi adeguatamente celebrato da Lindgren con la cover di "Sombre Reptiles". Le altre 2 cover dell'album sono "Our Prayer" di Brian Wilson, con l'ispirato e struggente sax di Field e una vivace e "fichissima" "The Simpsons", un omaggio ai "gialli" più famosi del mondo.
Dopo "Pyroclastics" i Birdsong Of Mesozoic pubblicheranno "Dancing in A'A" (1995), "Petrophonic" (2000), "The Iridium Controversy" (2003) e "Extreme Spirituals" (2006), albums pregevoli e singolari, anche se nell'ultimo, un album di brani gospel con il baritono Oral Moses al canto, il gruppo cambia decisamente sound rispetto al loro usuale repertorio.
N.B. Ho recensito "Pyroclastics" invece di un qualsiasi altro album magari considerato migliore (ad esempio "Faultline" che i critici considerano il loro capolavoro) perchè mentre di solito i lavori dei Birdsong Of Mesozoic sono fuori catalogo o di difficile reperibilità, questo si trova facilmente in giro a prezzo di saldo. Io l'ho comprato per corrispondenza pagandolo 5.90 euro, con un rapporto qualità - prezzo decisamente favorevole.
Saluti a tutti e buona ricerca!
Carico i commenti... con calma