Inizialmente non nutrivo alcun interesse verso Björk, di cui conoscevo appena il nome grazie a due video visti in tv (Hidden Place e Oceania). Ciò che mi ha spinto ad ascoltare la sua musica è stata la mia ricerca verso sonorità nuove, diverse, fatte soprattutto di suoni ricercati e voci che riuscissero a raggiungere livelli ardui, data la mia innata passione per le voci femminili (su tutte la forte delicatezza di Elisa).
Per puro caso decido, quindi, di ascoltare Medulla, sperando fosse ciò che cercavo. Dopo un primo ascolto, mi accorgo che non era ciò che cercavo, ciò che razionalmente mi ero imposto di cercare, ma la musica, o meglio non-musica di Medulla mi ha affascinato.
Mi sono reso conto di ascoltare un album difficile, dove la musica cerca di comunicare attraverso la sua assenza, dove veramente, per la prima volta forse, si è cercata maggiore essenzialità dell'arte, che stona con i suoni superflui che oggi ci circondano, e per questo motivo può sembrare, o lo è forse, una musica incomprensibile, inutile, che innervosisce o annoia.
Non voglio criticare chi trova che questo sia un album orrendo, perchè la musica come arte è soggettiva, quindi non voglio neanche accusare di ignoranza chi non sopporta quest'album. Posso solo dire che va ascoltato nelle sue sonorità vuote e umane, dove il processo di umanizzazione della musica è, secondo me, portato al suo apogeo. Non sono canzoni dall'ascolto facile, non ti rimangono impresse facilmente dopo l'ascolto, ma diventano familiari mentre lo si ascolta, ascolta, ascolta. Perchè è questo che richiede per essere apprezzato, l'ascolto continuo.
Medulla è un capolavoro della musica Moderna, un'opera d'avanguardia, che come tutte le opere può essere idolatrata o no...
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