Mi sono chiesto, ma come è possibile che non ci sia nemmeno una recensione su "Volta"? L'album che ha visto tornare a Maggio, in una veste di nuovo accessibile l'elfa islandese per eccellenza; Bjork!
Premessa: io ho amato molto Bjork, in passato e tuttora, e sono ancora convinto che in lei ci sia una sorta di genialità, mescolata a teatralità e originalità che la rendono unica e speciale nel panorama musicale mondiale; spesso infatti l'ho difesa come un cane da guardia impazzito, quando dicevano che "Medulla" era un lavoro di mestiere, con una eccessiva sperimentazione; ho cercato di far capire che "Drawing Restraint 9" non poteva ritenersi un'album di canzoni, ma andava ascoltato esclusivamente insieme al film perchè era quello il suo compito, e sono ancora convinto che "Vespertine" sia l'album in cui tutta la genialità di Bjork esplode, e riempe ogni minimo spazio sonoro, quasi di più che in "Homogenic", l'altro altissimo capolavoro.
"Volta"? Abbastanza deludente... ma a lungo termine. Appena ho comprato il cd; appena l'ho ascoltato, mi era sembrato geniale, intenso, poderoso, un ritorno alla Bjork degli inizi; mi sembrava quasi che "Volta" fosse una sorellina appena nata di "Post", perchè entrambi i lavori rappresentano il viaggio, e la raffigurazione di un mondo globale, ritmato, e unito. Ho sbagliato in questa mia impressione? No, "Volta" è veramente questo, nel suo punto più alto, cioè in "Hope", il canto di Bjork è estremamente ringiovanito; dal suono libero e proveniente dall'Africa del Nord, con quei sossulti passionali di cui la Nostra è una campionessa, "Hope" è veramente speranza, è un brano dalla bellezza infinita, poderosa e mai stucchevole.
Ma cosa manca a "Volta"? L'ispirazione! Purtroppo quando qualcuno diceva che Bjork stava raschiando nel fondo del secchio vuoto non sbagliava; alla lunga "Volta" stanca, specialmente nei pezzi in cui lei rivoluziona troppo se stessa come in "Innocence", al primo ascolto geniale, ma poi pesante, pomposa, inutile, Timbaland? Resta un emerito buffone anche con Bjork. "Earth Intruders" non male, ma niente di così rivoluzionario e trascendentale; la collaborazione con Antony in "The Dull Flame Of Desire"? Mestiere puro, poetica, intelletualismo, nulla di più... carina ma avevo speranza più alte, più intense.
Invece mi piace molto un brano che sembra debole nel complesso, ma che nasconde un anima molto forte, cioè "Pneumonia", che ha nell'atrattismo vocale il punto di forza, crescente, emozionante, viva; molto riuscita anche "Declare Indipendence", con il suo trambusto, i suoi inni, la sua rivincita sul rumore, molto energica, trascinante, da ascoltare in macchina.
"My juvenille" dolce ma noiosa; "Wanderlust" non lascia segni anche se è un brano ben fatto; e "Vertebrae by Vertebrae" innervosisce addirittura, quasi come faceva "Unchestor" in Medulla.
Io amo ancora Bjork, e "Volta" non è peggiore di "Medulla", ma non sfiora nemmeno di sfuggita l'intensità dei primi 4 album, in cui Bjork faceva la parte della guerriera, a volte passionale ("Debut", "Post") altre volte temeriara ("Homogenic") e infine addolorata, triste ma lucente, estremamente avvolgente ("Vespertine"), in "Volta" c'è l'ostinata ambizione di tornare la Bjork rivoluzionaria di una volta (per l'appunto), ma senza una vera ispirazione, senza un percorso.
Non sò, forse è solo una mia impressione, forse è soltanto una sbandata la mia, forse mi ha deluso perchè avevo delle aspettative eccessive, e "Volta" è un capolavoro, a voi l'ardua sentenza.
Bye
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