Blablarism, moniker dietro il quale opera Oksana Zmorovytch, Kiev. Darkwave, gothwave ridotta all'osso che muove le fondamenta su pochi giri di basso e drum-machine. L'EP "Fugue", targato Fabrika Records (la stessa di Lebanon Hanover e She Past Away per intenderci), del 2013, è un debutto ipnotico ed ectoplasmico cui non mancano i richiami alla coldwave degli 80's e al post-punk più ombroso. Accostabile, in quanto ad impulsi basici, ai primi lavori dei Factory Floor, all'impeto lirico delle islandesi Kælan Mikla o ai battiti lineari ed emozionali alla Black Marble.
Quattro canzonette per diciassette minuti circa, con il binomio centrale “Willgetlostonthealley”/”Succedes” a rievocarsi quasi gemelle, marziale e cadenzata la prima, isterica e sensuale l'altra, l'eterea “A.D.” ad introdurci in un percorso breve ma dilatato come il labirinto crepuscolare della conclusiva “Valthesius”, culmine di un crescendo a mio avviso più che meritevole, esordio di un progetto da tenere sotto stretta osservazione.
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