Un gruppo come i Black Dice appartengono a quella categoria di band di nuova generazione che hanno raccolto un discreto successo nell'ambito underground, in parte con merito (vedasi dischi come "Beaches and Canyons"), in parte hanno reiterato la loro idea senza aggiungere niente di nuovo ("Repo" del 2009 potrebbe esserne la prova).
Ritengo appropriato inserire la band in quel calderone di sperimentazione che fonde elettroacustico, ma anche qualche puntina di noise e un suono metropolitano nel complesso, in altre parole: rumoristico ma con una logica. Si mescolano qui elementi naturali in nome di un feeling, di un ritmo che si va (de)costruendo nell'intero cammino di un album o anche di una singola canzone..cosa ci potevamo daltronde aspettare da una band che esordisce con la temibile etichetta Troubleman Unlimited e prosegue con la DFA ?

Proprio il debutto in DFA rappresenta il loro apice della carriera, a mio modo di vedere, ancora ineguagliato e difficilmente riproducibile.
In quel periodo, era il 2003, esisteva in Via Franceschi a Pisa un fantastico negozio di nome Wide che, oltre ad essere un fornitissimo punto di ritrovo musicale, fungeva anche da distributore di dischi. Non sto a raccontare ora i lunghi pomeriggi passati in quelle mura, tra un discorso e l'altro, si aveva il piacere di imbattersi in assoluti capolavori o in dischi ostici (a dir poco). "Beaches and Canyons" dei Black dice rappresenta entrambe le cose ed è il simbolo di quella splendida stagione da Wide Records...

Si compone di 5 canzoni che, una dopo l'altra, rappresentano un caleidoscopio rumoristico con mille mondi al suo interno, sembra di avere visioni e voci orientali, partecipare a serate new age, ma anche al caos di cavalcate sferraglianti metropolitane, il battere dei tamburi, ma anche il mare e suoni celesti. Insomma: Universo. "The Dream Is Going Down" ed "Endless Happiness" sono gli apici creativi della loro carriera, superano insieme 26 minuti di puro trip ammaliante con lampi di genio contemporaneo.
Non si può prescindere dalla conoscenza di questo disco per capire cosa si sta creando negli USA dal punto di vista della musica sperimentale e nel 2003 questi ragazzi avevano l'argento vivo addosso che ha trasformato questo lavoro in un caposaldo della nuova generazione.
La loro musica si colloca nell'intersezione tra sperimentazione, vivere metropolitano, caos e fretta del mondo odierno, ma anche in un qualcosa di modaiolo  come un taglio di capelli azzardato che inizia a far tendenza.. si può discutere sull'opportunità o meno di presentarsi con quel taglio di capelli al matrimonio della cugina o al funerale della nonna, ma resta il fatto che è qualcosa di mai visto e originale.

Questo disco simboleggia lo stato della ricerca musicale contemporanea, prima ho citato due canzoni (mai definizione fu meno idonea) ma è uno spirito dell'avanguardia creativa che pervade questo album.

Se lo trovate non esitate a comprarlo, non sarà come buttare due dadi neri nella roulette..

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