A distanza di 28 anni da quello che sarebbe stato il canto del cigno dei Black Flag, ovvero "In My Head", ecco qui "What The...", uscito verso la fine del 2013.
Greg Ginn, storico fondatore, compositore e chitarrista del gruppo, mette su una formazione particolare per questo disco: chiama un certo Gregory Moore alla batteria e va a riesumare da chissà dove Ron Reyes (aka Chavo Pederast) alla voce, che già aveva cantato sull'EP "Jealous Again" del 1980. Delle parti di basso si occuperà lo stesso Ginn sotto lo pseudonimo "Dale Nixon", come già fatto su "My War".
Mai titolo fu più azzeccato: "MA CHE CAZZO?!"
Ce n'era davvero bisogno? Non credo proprio. Probabilmente Ginn fu spinto dalla gelosia nei confronti dei FLAG (degli ex Keith Morris e Chuck Dukowski), che cominciarono la loro avventura riproponendo pezzi degli stessi Black Flag. Fu così che quest'ultimo fece causa sia ai FLAG e poi anche a Henry Rollins.
In mezzo a tutto questo putiferio, il trio se ne esce con l'eccessivo numero di 22 tracce, che per fortuna la maggior parte non supera il minuto e mezzo.
Un disco vagabondo, che non ha alcuna direzione.
Brani di un'anonimità assurda. Mediocri strutture musicali e banalissimi testi (conseguentemente pure i titoli). Un brano vale l'altro, e così via.
La voce di Chavo Pederast non offre nulla di nuovo, nessuno spunto interessante, sprofondando nella sua noiosa e rudimentale linearità. Gregory Moore fa il suo normalissimo dovere da batterista Hardcore Punk, cercando di dialogare con la chitarra ed il basso di Ginn ma fallendo continuamente e miseramente. Si sente che il carattere autoritario di quest'ultimo predomina per tutta la durata del disco, praticamente dimenticandosi dei suoi colleghi, quasi come fosse un album solista.
E proprio questo senso di estrema autorità fece poi abbandonare sia Pederast e successivamente anche Moore, rimpiazzandoli con altri musicisti.
Voto 2, ma sarebbe 1 e mezzo.
Ah, grazie Greg per aver infangato il nome della tua stessa creatura.
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