Questo "Silent Company" è un'ottimo disco, prima di tutto per l'apporto dietro al microfono dato da John Cavaliere, la cui voce è cupa e felpata, ottima in estensione acuti. Bello anche il sound, che richiama quello dei Masterplan nell'incedere di chitarra, della batteria e gli armonici. Mentre l'altro pezzo forte sono i testi, insediati nel dedalo d'impressioni: folk, medioevali, epiche e fantasy.

"The Dragon Reborn" prima traccia, è particolare anche per la narrazione in seconda persona, che presenta l'orientamento dei testi, qui anche profetici.
"Six Ribbons" è una canzone stupenda, un rifacimento metal di una melodia folk nordica, che parte modulata in modo suadente, anche grazie ad un voce femminile, improvvisamente sconvolta da un'assolo tombale di Cavaliere, a cui seguono strofe torve e impetuose che incarnano un amore impossibile.
Altro capolavoro è "Darkened Room" dove il chitarrista tira fuori un monile dal suo cilindro, supportato dal riverbero; le strofe anche stavolta sono calibrate per la voce lugubre di John, e nessun cantante che io conosca potrebbe interpretarle meglio, forse il solo Jorn Lande. I testi estemporanei trasudano plumbei misteri.
A chiudere il disco c'è "Guardian" remix del disco d'esordio della band: un monumento all'intrappolamento del fiato dalle linee vocali estese sempre su note basse, e testi immaginifici e stupendi, traghettati in questo canale dalla sola chitarra acustica, inpensabile considerando l'atmosfera soffusa che ne risulta.

Non posso che concludere consigliando vivamente questo disco agli amanti del metal.

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