Iniziamo con qualche informazione minima-necessaria per intuire qualcosa su questo disco: Curtis Cross è un rapper classe 1983, nato e cresciuto a Detroit. Nel suo disco d'esordio si è subito messo in luce più per le produzioni, che per le parti vocali. Oltre ad essere un promettente beatmaker è altresì un batterista e tastierista. Nei primi lavori ha duettato con rappers (e collettivi) famosi della sua città: Elzhi, Phat Kat, Guilty Simpson, Slum Village...
Se alla parola "Detroit" vi si è accesa immediatamente una lampadina, avete centrato il discorso. L'ombra lunga di J Dilla si sente eccome.
Nonostante ciò, il discepolo ha elaborato un suono personale - come è giusto che sia - ed è cresciuto ulteriormente. "L'album dell'anno", 2010, Fat Beats Record (sinonimo di "non voglio vendere la mia verginità al miglior offerente") è un notevole amalgama di eclettismo dai suoni ruvidi - come da tradizione - in cui la batteria è sempre in primo piano e suonata in quasi la totalità delle tracce (solo in "Welcome (Gotta Go)" è campionata). La possibilità di essere affiancato ad un vero e proprio gruppo, gli permette di spaziare tra i generi musicali che hanno fatto scuola: partendo dal Funk onnipresente, passando per il Rock distorto e mantenendosi su coordinate Afrobeat. In alcuni brani appaiono sirene, trombe tipicamente Jazz e addirittura trombe tipicamente da stadio (il cui termine musicale corrispondente è "tromba tipicamente da stadio"). Giusto per non farsi mancare niente, affida gli scratches al simpatico Dj Dez.
Il rappato appare convincente. A volte annoia, ma si notano miglioramenti anche su questo versante. I testi, pur non spiccando per entusiasmo, si fanno ascoltare e si mantengono sull'ottimo livello del disco. Nessuna sbavatura nemmeno tra i featuring: tutta gente di Detroit adeguata allo scopo. Ma è giusto così, al di fuori dei confini del Michigan i "grossi" nomi del panorama a cui si è affiancato nei suoi precedenti dischi erano frutto di collaborazioni precedenti o seguenti (vedi Sean Price e Pharoahe Monch).
Sarò di parte, ma punto molto sulla carriera di questo ragazzo. Sia sul lato prettamente da producer, che da quello di artista a tutto tondo. Il dato di fatto è che ormai il suo nome fa già parte dell'eccellenza Rap.
Promessa mantenuta.
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