Domanda da 100 milioni di dollari: MA NE AVEVAMO PROPRIO BISOGNO!?
Premetto che adoro Ronnie James Dio, che è cantante dal grandissimo carisma nonchè un poeta fuori dal comune, e Antonino Iommi resta comunque uno dei più grandi chitarristi viventi, questa insulsa antologia altro non è che l'ennesimo pietoso tentativo di lucrare sul nome Black Sabbath, e ha fatto benissimo Bill Ward a dissociarsi da questa iniziativa. Fosse almeno stata fatta a regola d'arte, dico io! Sul valore di canzoni come l'epica Neon Knights, la fighissima Lady Evil, la mostruosa Heaven And Hell, la stupenda Die Young e la poeticissima Lonely Is The Word non si discute, costituiscono il meglio, la creme de la creme di quel capolavoro assoulto chiamato Heaven And Hell, uscito nel 1980 e che rappresenta uno dei capitoli più esaltanti della saga dei Sabs. I dolori cominciano subito dopo: Mob Rules è un gran bell'album, sicuramente sottovalutato, ma le 4 canzoni che sono state inserite in questo best di certo non invogliano a riprenderselo: ganzissima l'opener Turn In The Night, impreziosita da un riffone vagamente punk, molto bella anche Falling Off The Edge Of The World, trasposizione in musica di uno dei migliori testi del nosto folletto italo-americano, ma francamente Voodoo e The Mob Rules sono davvero fiacche e insulse, imperdonabile il fatto che siano state scelte a discapito di due capolavori come Country Girl e Over And Over, per non parlare di The Sign Of The Southern Cross!! La nostra brava raccolta contiene anche 3 canzoni estratte da Dehumanizer del 1992, un onestissimo disco heavy metal ma niente più, per il quale il nostro caro Iommi ha fatto l'imperdonabile stronzata di scaricare malamente Tony Martin, lo Sciamano del Sabba, il più grande cantante mai passato dalla corte del baffuto giutar hero. I pezzi in questione sono il singolo TV Crimes, molto orecchiabile ma che stufa in fretta, la gradevole ma banale I e la stupenda, intensa ed esoterica After All (The Dead) e Computer God, l'unico vero capolavoro del disco non è stato inserito, altro errore madornale che disincentiva dall'acquisto dell'album. Bellissima invece la perfetta esecuzione di Children Of The Sea dal tanto vituperato Live Evil del 1982, ma a mio avviso se volete un live davvero strepitoso dei Black Sabbath dovete puntare con decisione su Cross Purpouses Live. Davero brutti, noiosi e fiacchi i 3 inediti Ear In The Wall, The Devil Cried e Shadow Of The Wind, a livelli anche peggio di Forbidden.
In conclusione consiglio caldamente a RJD di raddrizzare la sua carriera solista, visto che dopo il visionario e stupendo Angry Machines del '96 non ha fatto altro che proporre dischi sempre più banali e involuti, e in quanto a Iommi sto ancora aspettando che faccia un nuovo album con Geezer Butler, Bill Ward e Tony Martin. In conclusione non comprate The Dio Years, neanche se siete fans sfegatati.
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