"I dreamed that I was HARD!"

Sulla scia dei Jungle Brothers e dell'Hip Hop sottovalutato, ecco a voi i Black Sheep.

Se da un lato troviamo l'Hip Hop cosiddetto "intelligente" e politico, dall'altro troviamo l'Hip Hop che non si prende troppo sul serio, satirico.

I Black Sheep indubbiamente rientrano nell'ultima categoria, ma a loro volta ci lasciano con un dubbio: stavano facendo i cazzoni o erano (mezzi) seri?

Fatto sta che riescono a rendere il loro debutto colorito, comico e creativo: ritmi e groove sempre accattivanti (spesso Jazz Rap), rapping liscio, musicale e di qualità, fanno ridere anche se non sai l'inglese e non capisci una mazza dei testi. Non puoi fare a meno di muovere le spalle.

Attitudine irriverente per quasi tutto il disco: humor nero sulle tematiche popolari tra gli artisti della scena dell'epoca. Sono riconosciuti anche per aver fatto la parodia del Gangsta Rap, che rese celebri i leggendari N.W.A., riuscita in modo eccelso, ricercabile in brani come "U Mean I'm Not", il cui testo narra la storia di un individuo che commette diversi omicidi ai danni della famiglia e del postino, anche se poi a fine canzone scopriamo che si sveglia tutto sudato e con l'alzabandiera.

Tra le altre tracce degne di nota c'è "Strobelite Honey", che racconta di quanto ingannevole possa essere il look di una ragazza nei locali e nelle discoteche. I grandi classici "The Choice Is Yours" e "Flavor Of The Month", sempre accompagnati dalle sonorità funkeggianti, che ci lasciano scegliere quale Rap seguire, sempre giocando sulla mentalità Gangsta.

Spassosi è il giusto aggettivo.

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