I Black Time, con "BlackOut", hanno sfornato un gran bel disco che puzza fino al midollo di quelle muffe nobili che solo certi suoni stagionati, ma sempre attuali sanno darti!
L'album è autoprodotto su vinile nel 2005 e viene poi rimasterizzato dalla In The Red (quella dei Pussy Galore e dei Blues Explosion per capirci) nel 2006.
Le sucitate pregiatissime muffe sono state direttamente prelevate e ben assimilate da band come Monks (come dice il loro nome), MC5, Cramps, Blues Explosion, Pussy Galore, Stooges, Germs, Sonic Youth, Pavement e più in generale da tutto lo zozzume prodotto da Garage, Punk, Noise, Wave e Rock'n'Roll!
Lemmy Caution (voce e chitarra) suona con capacità tecniche limitate e canta come se dovesse sputare le tonsille da un momento all'altro (sempre ammesso che le abbia ancora), Mr. Stix percuote la batteria con l'irruenza che normalmente spetta ad un gorilla a cui hanno strizzato i gioielli di famiglia (quindi attenti!) e Janie to Bad strimpella il basso con la dolcezza di una padrona sadomaso!
"First Strike", é di quei pezzi che lasciano subito il segno, a cavallo tra Dead Boys e Guitar Wolf, mentre "Catholic Discipline" strizza l'occhio a certi riff MC5iani proseguendo poi per rotte parallele a quelle dei mitici Pussy Galore, "This is a Course" è un lento Blues spastico e distortissimo, "Young Professional" è minimale e tribale, suonata con il piglio di perfetti trogloditi, la intrasigente "Ambulance" mostra tutta l'influenza avuta dai Black Flag sulla band, "Back Door Man" (sì proprio quella) viene stravolta e distorta con devoto menefreghismo, "Mass Production of Corpses" è una cavalcata nel più profondo girone dell'inferno, "White Heat Returned" un omaggio alla sintesi sonora dei Suicide, ai viaggi lisergici di Manzarek e alla distrofia sonora velvettiana, "Safe in Heaven Dead" ammicca al rumore più bianco, ruvido e spigoloso dei Sonic Youth.
Black Out tutto è intriso di un profondo buio esistenziale, ma non tralascia pure qualche velleità artistica e mostra il più intimo e carnale amore del gruppo per la cultura rock Underground.
La registrazione è lurida e tremendamente lo-fi, ma calza a pennello sul lavoro in questione. L'album è da gustare, salvo vicini riottosi in circolazione, a tutta cassa!
Per gli amanti del genere il feeling credo sarà istantaneo, nulla di nuovo attenzione, nessuna novità stilistica nascosta, ma l'atteggiamento Punk che ne scaturisce, inteso nel senso più puro del termine, è stupendamente inebriante.
Fragrante spazzatura da ascoltare!
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