I Black Uhuru sono un trio vocale nato a Kingston nel 1972 con un nome che vuol dire (dallo swahili) Libertà Nera. Dopo diversi cambi di formazione nel 1980 pubblicano l'album Sinsemilla (che è un tipo di marijuana), pochi mesi dopo, nel 1981 (anno della morte di Bob Marley), Red, che sono i loro capolavori. Le buone vendite in UK li rende abbastanza conosciuti, e gli permette successivamente di intraprendere un tour con i Rolling Stones.
Mi rendo perfettamente conto che questo album è uscito 40 anni fa, ma il reggae non è solo Marley – Tosh, poi su debaser non c’erano recensioni dei Black Uhuru, per cui mi è sembrato quasi un obbligo cercare di coprire tale mancanza.
Sinsemilla è ancora attuale, è musica reggae al 100% con fortissime influenze africane, ballabile e con testi impegnati inneggianti all'Africa e alla ... Sinsemilla
Il brano in apertura “Happiness” affascina con i suoi contro-ritmi di batteria. La title track, insieme a “Vampire” e “Push Push” hanno dei cori talmente contagiosi che difficilmente te li levi dalla testa, invero facilmente ti ritroverai a canticchiarli sotto la doccia, ma non subito.
Questo è un album difficile, ti entra lentamente in testa, occorrono almeno un paio di ascolti per apprezzarlo veramente. L’armonica ed il piano blues in “There is a fire” hanno bisogno di più ascolti solo per essere notati. La complessità di alcuni giri di basso, lo strumento principe del disco, ti entrano nella pelle col tempo, ma è tempo speso sicuramente bene.
Non è il reggae istantaneo di Marley, è musica che scopri lentamente, ma attenzione che potrebbe creare dipendenza. Non provate a ballarla se siete bianchi, non ci riuscireste e non dimenticatevi che questa musica ha influenzato moltissimo Clash, Police, Paul Simon, Joe Jackson… sarebbe sbagliato sottovalutarla, per cui fatevi un …ascolto di Sinsemilla!
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