"Meno" Steven Wilson, "più" Aviv Geffen: anche se gli ingredienti sono quelli soliti, stavolta cambiano le dosi e la pietanza diventa abbastanza insipida. Peccato davvero: il ritorno dei Blackfield delude le attese. Poco più di mezz'ora, cioè la durata dell'esile lavoro, è sufficiente a certificare che il progressivo disimpegno dal progetto di Wilson (disimpegno per la verità già da tempo preannunciato) pesa -eccome- sull'esito di "Blackfield IV".
Abbondantemente annaffiato da cascate di tastiere, il disco è interamente composto e prodotto da Geffen. E si sente. Il tastierista israeliano si muove tra echi "coldplayiani" e tanta, tanta melassa. Pare che nel disco siano presenti anche le chitarre, ma la notizia è ancora da confermare...
Per fortuna, ogni tanto ci pensa Wilson, che canta e suona in "Pills", l'episodio probabilmente migliore, nobilitato da un refrain che non si dimentica e da un finale cazzuto. C'è sempre il leader dei Porcupine Tree in "Jupiter" (ma il video di lancio è migliore del pezzo). Forse per compensare la latitanza di Wilson, Geffen chiama ospiti preziosi: ma in "X-Ray", Cavanagh degli Anathema è alle prese con un brano che definire easy-listening è persino un eufemismo. Quanto alle ospitate di Donahue (Mercury Rev) nella cortissima "The Only Fool Is Me" e di Brett Anderson (Suede) in "Firefly", vi garantisco che non passeranno alla storia.
Il resto, che oscilla tra il decoroso e l'assolutamente prescindibile, lo canta Geffen, e da "studio", se non altro, non infastidisce. Dal vivo, invece, annaspa parecchio, ma al limite ci porremo il problema a febbraio prossimo, quando -sembra- i Blackfield verranno in tour in Italia.
Insomma, per il sottoscritto un'autentica delusione, aumentata dalle aspettative seguite all'ottimo ultimo lavoro solista di Wilson. Ma, se vogliamo, la questione è proprio tutta qui: l'iper-attivo "porcospino", impegnato in mille progetti, qui si defila e mette solo le (poche) chitarre e la voce in due brani. Se ci avesse messo pure un po' di cuore, "Blackfield IV" suonerebbe in tutt'altro modo.
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