Che siano ormai arrivati alle calende greche? Sarebbe veramente un peccato, è un progetto fantastico e originale, che ho amato ed ancora amo parecchio, ma, ahimè, tutti gli indizi ormai convergono in questa direzione. Ritchie Blackmore non è certamente nel fiore degli anni, prima o poi la vena creativa diminuisce, anche per un soggetto assai sopra la media come lui, e per quanto riguarda Candice, beh, parliamo di un'ottima cantante, buona autrice e magnifica "padrona di casa" ai concerti, che tuttavia non sembra possedere particolari qualità di leadership ed ispirazione personale.
Dopo due ottime prove come l'energico "Secret Voyage" e il più rilassato e multicolore "Autumn Sky" aspettavo con ansia l'ottavo album di questa coppia d'oro ma, ahimè, le mie aspettative sono state deluse. Nel periodo di tempo intercorso tra AS e questo nuovo "Dancer And The Moon" Candice Night aveva tentato un'avventura solista con l'album "Reflections"; disco ben presentato, curato, pulito ma assai carente in fatto di personalità e originalità, onesto mestiere ma nulla di più. Purtroppo "Dancer And The Moon", a dispetto della presenza di Blackmore, a cui poteva essere ricondotta la piattezza compositiva di "Reflections", si rivela della stessa, identica forza di quest'ultimo. Dopo quindici anni di onorata carriera un calo fisiologico poteva anche starci, ma qui siamo in presenza di un vero e proprio tracollo verticale.
Negli anni passati Ritchie e Candice avevano prodotto un paio di albums, "Ghost Of A Rose" e "The Village Lantern", decisamente prolissi e non sempre efficaci, ma comunque ricchi di grandi momenti, "Dancer & The Moon" invece ha ben poco da offrire se non la ripropostizione in tono minore (ma moooooolto minore, direbbe Richard Benson) di quanto già sperimentato dal duo nelle precedenti uscite. Lo si riascolta una, due, tre volte e la sensazione rimane la medesima: un album di basso profilo, incartapecorito e manieristico; i nostri ci provano con "The Temple Of The King", assolutamente sprecata per un contesto così modesto, ci provano con "Troika", un po' di vivace (e paraculo) folk russo, che funziona quasi sempre, ma l'effetto è gradevole e nulla più. In effetti l'album è gradevole nel suo complesso, e per i Blackmore's Night è veramente il minimo sindacale, ma scivola via senza mai impressionare veramente; le covers di "I Think It's Gonna Rain Today" di Randy Newman, buon AOR arricchito da sfumature neoclassiche e "Lady In Black" Di Ken Hensley, sterile riproduzione di stilemi che ormai non sorprendono più impallidiscono se confrontate con la forza evocativa delle loro precedenti riletture, "Ocean Gypsy" e la più recente "Celluloid Heroes" su tutte. Sembra che non ci sia nulla da fare, non c'è anima, non c'è slancio, praticamente tutto sa di manieristico e già sentito, a partire da ballads eteree ed arrancanti come "Spinner's Tale", "The Last Leaf", "Somewhere Over The Sea The Moon Is Shining" e il suo remix elettronico "The Moon Is Shining Somewhere Over The Sea", una mossa quasi "della disperazione" che di certo non aiuta la scorrevolezza dell'album; dulcis in fundo, il conclusivo strumentale "Carry On... Jon" farà contenti i nostalgici della chitarra blues di Ritchie ma veramente nulla di più.
Decisamente sopra la media la breve e dolcissima "The Ashgrove" e la ritmata titletrack, senza dubbio i due inediti più degni ed all'altezza del blasone del marchio, ma per il resto la resa generale di "Dancer And The Moon" è praticamente sui livelli di un trentesimo album fotocopia degli AC/DC, buono per qualche ascolto per i completisti e gli appassionati del progetto come il sottoscritto, ai profani invece consiglio vivamente un'ampia panoramica tra i primi tre album e i due immediatamente precedenti e questo passo falso, tutti bellissimi, raffinati e ricchi di stile e personalità. Che la massima scalfariana "chi ha salito le scale del potere deve saper scenderle con uguale dignità" cominci ad applicarsi anche a Richie Blackmore e signora? Non l'avrei mai detto, ma stando alla realtà dei fatti pare proprio che i B&N siano avviati in questa direzione. Sarei ovviamente felicissimo di essere smentito, ma purtroppo non vedo grandi margini di recupero, la loro storia, nel bene, è ormai scritta.
Carico i commenti... con calma