Blaze Bayley non è un personaggio facile, intendiamoci. I suoi anni con gli Iron Maiden furono caratterizzati da continui momenti di attrito, i due album prodotti durante quel periodo, "The X Factor" e "Virtual XI", non furono accolti con particolare entusiasmo e la sua carriera solista, nonostante la bontà di buona parte del materiale rilasciato, lo ha visto dover affrontare molti momenti delicati, sia a livello personale che lavorativo. Al giorno d'oggi Blaze non vuole sentir parlare di case discografiche, si autoproduce e continua a girare regolarmente il mondo in tour, ingaggiando di volta in volta i musicisti che fanno al caso suo. In queste settimane sta lavorando al suo nuovo album, le cui liriche, a carattere fantascientifico, si riallacciano a quanto fatto ai tempi di dischi come "Silicon Messiah" e "Tenth Dimension". Il ritratto di Blaze che si può ricavare da questa breve chiacchierata è quello di una persona sincera, estremamente appassionata e dedita ai suoi fan ma al tempo stesso dotata di un carattere piuttosto spigoloso, forgiato, evidentemente, anche da tutti i momenti difficili che si è ritrovato a dover affrontare con gli anni. La data bergamasca della sua tournée è stata l'occasione per scambiare quattro chiacchiere: buona lettura.
RR: Quest'anno è stato il quindicesimo anniversario della pubblicazione dell'album "Silicon Messiah": cosa ricordi di quel periodo? Io personalmente ricordo un grande interesse da parte dei fan verso quel progetto, si trattava del tuo primo lavoro dopo l'uscita dagli Iron Maiden...
BB: Non ricordo tutto questo interesse, francamente....
RR: Davvero?
BB: Si, non ricordo alcun tipo di interesse dopo che lasciai gli Iron Maiden. L'album non veniva pubblicato, era pronto per uscire a febbraio, avevamo tutto pronto, anche la copertina, da dicembre '99. Il management dell'epoca, non so per quale ragione, lo fece pubblicare la stessa settimana in cui usciva "Brave New World" (il primo album degli Iron Maiden dopo il rientro di Bruce Dickinson, nda)...
RR: Si, mi ricordo, uscì un paio di settimane prima...
BB: No, fu proprio la stessa settimana, quindi non mi ricordo di nessuno che avesse interesse per quel lavoro. Non c'era un tour programmato, non c'era nemmeno una data dal vivo fissata, fu un totale fiasco... quindi quello che ho pensato era di organizzare qualcosa in occasione del quindicesimo anniversario.. sai, ora sono io stesso la mia casa discografica, mia moglie è la manager.. è davvero un buon disco, qualcosa di cui vado fiero.. quindi dopo quindici anni ho avuto il mio "Silicon Messiah Tour"... ci sono stati quaranta concerti, durante i quali ho suonato pezzi da quel disco, in un tour da headliner.. ho suonato buona parte dei pezzi di quel disco, ogni sera.. nel tour che sto facendo ora suono due o tre canzoni da quell'album, dipende poi dalla durata del concerto.. ne sono molto orgoglioso... ora, durante questo tour in Italia, ho venduto tutti i cd che avevo portato con me e sto aspettando che me ne mandino altri... si, sono molto orgoglioso di quel disco, del resto come di tutti gli album che ho fatto dopo aver lasciato gli Iron Maiden... ma "Silicon Messiah" uscì la stessa settimana del disco degli Iron Maiden.. loro si presero tutta la gloria e nessuno era più interessato a me, perché ormai era troppo tardi... Lo stesso accadde con il mio album successivo, "Tenth Dimension" del 2002. E' solo quando lasciai la casa discografica (era la SPV, nda) ed il management ed iniziai a fare le mie cose in maniera indipendente che riuscii a combinare qualcosa di concreto. Ci sono centinaia di fan che mi hanno visto durante i tour di "The X Factor" e "Virtual XI", e che poi non hanno più presenziato ad un mio concerto, che vengono da me a dirmi "ah, avrei voluto venirti a vedere prima".. molti di loro spesso nemmeno sapevo che fossi in tour...
RR: In questi giorni stai lavorando al tuo nuovo album, al momento il titolo è "Album 8". Per quanto riguarda i testi hai spiegato che tornerai ad affrontare tematiche di stampo fantascientifico. C'è quindi un cambiamento rispetto ai tuoi ultimi lavori, penso a dischi come "Promise and Terror", dove parlavi prevalentemente di questioni personali.. si ritorna quindi a temi presenti in lavori come "Tenth Dimension".. come mai questo nuovo interesse per la fantascienza dopo tutto questo tempo?
BB: Il disco di fatto prosegue quanto fatto con "Silicon Messiah" e "Tenth Dimension".. anche su dischi come "Blood and Belief", "The Man Who Would Not Die" e "Promise and Terror" ci sono brani con testi più personali.. ci sono ancora delle tematiche che mi interessano, ad esempio relativamente ad un certo tipo di film, ma mi sono sempre interessato alla fantascienza e a ciò che accade nel contesto della fisica e della cosmologia. Con "Promise and Terror" finii in modo praticamente definitivo di parlare delle mie esperienze personali: ero in una situazione pessima, era qualcosa su cui poter scrivere. Ora, invece, volevo fare qualcosa maggiormente legato a "Tenth Dimension" e finalmente ho avuto l'opportunità di farlo, anche perché al momento io stesso sono la mia casa discografica. Sto scrivendo un libro e sto basando la storia narrata all'interno del disco sul libro a cui sto lavorando e sarà una storia di fantascienza. Spero che possano esserci tre album, una trilogia tutta basata sullo stesso racconto. "Il Signore degli Anelli", ad esempio, è composto da tre libri, vorrei quindi scrivere tre album basati sulla stessa storia.. devo vedere come va. La lavorazione del libro sta andando bene, molto lentamente, ma sta andando bene, sono contento. Relativamente alle canzoni che abbiamo selezionato per il prossimo album, sul disco ce ne saranno dieci, sono brani molto forti. Finché riesco ad ottenere una buona produzione ed un bel suono sono sicuro che i fan apprezzeranno il disco.
RR: Come lavorerai al disco questa volta? Ci saranno dei turnisti o un gruppo a tutti gli effetti? Ho letto che continuerai a lavorare con Thomas Zwijsen, il chitarrista che ti ha accompagnato durante gli ultimi anni..
BB: Sto lavorando con un gruppo che si chiama Absolva, che ha suonato con me durante il mio ultimo tour europeo a marzo. Loro saranno il principale gruppo di accompagnamento, ho anche scritto della musica con loro. Inoltre la ragazza con cui sono in tour, Michelle Sciarrotta, ha fatto diverse cose acustiche alla chitarra, ho scritto diverse cose con lei.. ho scritto anche due canzoni con Thomas, ma solo una apparirà su questo disco. Di solito cerco di porre i testi, le melodie e le linee vocali al centro del brano e di lavorare alla musica partendo da quello e per quest'ultimo lavoro l'ho fatto ancora più del solito. Detto questo, la musica deve essere potente, deve essere come un viaggio e credo che ci stiamo riuscendo. Sono molto preso dall'idea di tornare in studio, ricominciare a lavorare, ascoltare queste canzoni, letteralmente fatte nascere in studio.. abbiamo provato, abbiamo finito le canzoni e abbiamo fatto la preproduzione, il tutto è durato due settimane.. abbiamo delle demo di tutto ed il primo dicembre inizieremo le registrazioni.
RR: Relativamente al tour che stai affrontando in questo momento, questo "Metal vs Blues Tour", vedo che condividerai il palco con Nathaniel Peterson, un artista che viene da un mondo completamente diverso dal tuo. Ti piacciono situazioni come queste e confrontarti con artisti che vengono da generi diversi dall'heavy metal?
BB: Ma si, è divertente. Lui ha una storia completamente diversa.. mi piace non fare sempre le stesse cose, va bene. Ho fatto un tour in Brasile che si chiamava "The Metal Singers Tour" con Udo Dirkschneider e Tim "Ripper" Owens ed aveva funzionato, davvero.
RR: Ho visto che negli ultimi hai anche tenuto dei concerti acustici. Come affronti questo tipo di situazioni? Credo anche tu debba prepararti, da un punto di vista vocale, differentemente rispetto ai classici concerti elettrici...
BB: La principale differenza è che non c'è la batteria.. non hai modo di "nasconderti", è una sfida maggiore.. sicuramente mi piace suonare in acustico ma è davvero più impegnativo. Con i concerti metal hai il batterista e un mucchio di ritmo che spinge avanti il tutto ma in un contesto acustico sono sicuramente molto di più al centro dell'attenzione, come cantante. La tua voce non è più semplicemente una parte della musica che gestisce le melodie e linee vocali: la tua voce deve diventare una parte "integrante" della musica, altrimenti non ha senso. Mi piace molto.. finora durante questo tour abbiamo fatto tre concerti acustici, con Nathaniel alla chitarra, lui poi ha uno stile molto particolare, e ne faremo poi un altro verso la fine della tournée.. E' una cosa che mi piace molto..
RR: E ora l'ultima domanda: cosa mi dici dei Wolfsbane? Vedo che siete ancora in tour, ma quali sono i piani per il futuro? C'è l'intenzione di registrare del nuovo materiale?
BB: Abbiamo appena finito di registrare un ep, si chiama "Wolfsbane Rock". L'album prima di quello si chiama "Wolfsbane Save the World", se vai su www.wolfsbanehms.com puoi trovare informazioni a riguardo. Abbiamo appena finito un piccolo tour nel Regno Unito ed è andato davvero bene.. vorremmo di nuovo essere in tour il prossimo novembre per un paio di settimane. La questione è che tutti sono davvero impegnati con i propri progetti, quindi è difficili riuscire a riunire tutti ogni volta ma speriamo comunque di fare un altro tour e di fare uscire un altro ep a novembre del prossimo anno.
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