Farsi dare il benservito dalla più celebre formazione heavy metal al mondo è, per un musicista, pari ad una sonora mazzata sui denti. Il buon Blaze Bayley, da quando nel '99 i suoi (ex) colleghi, dopo appena due album, decisero che era il caso di lasciar perdere, ha avuto quantomeno la forza di non scoraggiarsi, di rimboccarsi le maniche e di andare avanti ripartendo praticamente da zero. In un contesto fin troppo affollato come quello del metal andare in giro con la nomea di essere "il tizio sbagliato al momento sbagliato" non è cosa facilissima ma, ad un certo momento, ti rendi conto che è il caso di fartene una ragione. Dopo una buona fase della propria carriera da solista a nome Blaze, con diversi album di spessore come "Silicon Messiah" e "Tenth Dimension", non capolavori ma comunque dischi più che godibili, in seguito all'ennesimo cambio di formazione il buon Blaze decide di azzerare tutto e "tornare esordiente", mettendo in copertina semplicemente il proprio nome e facendosi affiancare da musicisti nuovi di zecca. Dopo l'ottimo "The Man Who Would Not Die" del 2008, forse di quanto meglio fatto in oltre vent'anni di carriera, il cantante inglese ci riprova due anni più tardi con questo "Promise And Terror". L'album, scritto in un periodo travagliato della vita privata del Nostro, risente, sia a livello di liriche che strettamente musicale, del momento di difficoltà, con testi più cupi del solito da una parte ed una maggiore pesantezza a livello sonoro dall'altra. Lo stile, dopo ormai dieci anni di totale libertà compositiva, si è andato definendo, mostrando un artista capace di passare da momenti maggiormente serrati ad altri più soffusi ed intimi, anche grazie al supporto offerto da musicisti dalle notevoli capacità, forse alle volte un po' freddini e anonimi, ma comunque buoni artigiani di heavy metal. L'iniziale "Watching the Night Sky" è ottima per dare inizio alla danze, mentre i ritmi martellanti di "Madness And Sorrow" lasciano presto spazio a "1633", uno dei pezzi più interessanti del lotto, dedicato alla figura di Galileo Galilei, e a "City Of Bones", che prende invece spunto, a livello lirico, dall'assedio di Leningrado durante la Seconda Guerra Mondiale. Con "Faceless" si apre quello che un tempo sarebbe stato il lato B del disco e, con esso, c'è anche un certo cambio di atmosfera, con i testi che si fanno maggiormente personali, tornando ad affrontare temi cari a Blaze come la determinazione, la forza e l'affrontare le sfide della vita. L'accoppiata formata da "Faceless" e "Time To Dare" sembra essere stata scritta appositamente per tenere alta la tensione durante i concerti, con i cori pensati per essere cantati a squarciagola. Discorso completamente diverso invece per i brani seguenti, che accompagnano l'ascoltatore verso la parte conclusiva dell'album, idealmente tasselli di un unico lungo pezzo. Durante la mini-suite si alternano passaggi acustici ad altri più pesanti, fino alla conclusiva "Comfortable In Darkness", brano che suggella quindici minuti di metallo pe(n)sante e che pone la parola "fine" ad un album di notevole qualità, ennesima proposta di un artista degno di ben altra fama e considerazione. Dopo questo "Promise And Terror" la Blaze Bayley Band sarebbe di fatto implosa, con Blaze intenzionato a proseguire la sua carriera come un solista a tutto gli effetti, libero di ingaggiare diversi collaboratori a seconda delle esigenze del momento. La scelta, finora, non sembra essersi rivelata troppo convincente: francamente sarebbe logico aspettarsi che un cantante venga accompagnato da musicisti stabili con cui registrare e fare concerti e non da gruppi di supporto contattati di volta in volta. Inoltre va evidenziato come l'ultima prova in studio, "The King Of Metal" del 2012, la prima di questa nuova fase, non abbia convinto più di tanto, mostrando un netto calo di ispirazione rispetto ai tempi migliori. Indipendentemente da quello che riserverà il futuro, è indubbio che questo "Promise And Terror" sia un album maturo e completo, sicuramente meritevole di interesse.


  1. Watching The Night Sky
  2. Madness And Sorrow
  3. 1633
  4. God Of Speed
  5. City Of Bones
  6. Faceless
  7. Time To Dare
  8. Surrounded By Sadness
  9. The Trace Of Things That Have No Words
  10. Letting Go Of the World
  11. Comfortable In Darkness


  • Blaze Bayley, voce
  • Nicolas Bermudez, chitarra
  • Jay Walsh, chitarra
  • David Bermudez, basso
  • Larry Paterson, batteria
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