Dopo il successo del debutto "Silicon Messiah", Blaze Bayley torna in studio per dare alla luce il secondo episodio della sua carriera solista, intitolato "Tenth Dimension" e uscito nel 2002. L'heavy metal fresco e potente che era stato il sound del primo lavoro viene qui riproposto attraverso delle composizioni che non riescono però a raggiungere i livelli qualitativi di "Silicon Messiah".
Questo secondo capitolo della carriera solista di Bayley, sebbene come già detto non raggiunga la pienezza compositiva del primo, non è certamente un lavoro da buttare. L'impatto dell'heavy metal classico ci conferma un vocalist che insieme al suo manipolo di musicisti ha voluto proseguire su un cammino ben battuto. Il risultato come si potrebbe capire fin dall'inizio pecca per originalità ma alla luce della musica contenuta nel cd è un peccato che possiamo anche considerare veniale.
Nell'elaborare e nel concepire "Tenth Dimension", Blaze Bayley riesce nell'intento di lasciarsi alle spalle l'esperienza Maiden. Tra l'altro proprio su questo argomento voglio aprire una piccola parentesi: con la band di Steve Harris, Bayley non ha dimostrato le sue vere capacità vocali e compositive. Il timbro di Bayley non è adatto (naturalmente sempre a mio modo di ascoltare) all'heavy metal "progressivo" intrapreso dai Maiden con "The X Factor", sebbene l'oscurità di quell'album abbia fatto si che la voce stessa di Bayley si potesse in qualche modo adattare al contesto. In "Virtual XI" invece sound e voce erano proprio due corpi differenti...
Tornando a parlare del disco e scusandomi per la tediosa digressione, "salta subito all'orecchio" la potenza delle chitarre che fin dalle battute iniziali di "Kill And Destroy" detteranno legge in merito alla proposta stilistica. La stessa titletrack sottolinea quanto già detto e da un lato mette in luce anche il vero problema del disco, quello che lo rende inferiore a "Silicon Messiah": "Tenth Dimension", seppur composto da validi pezzi di metal prodotto e suonato con il cuore, non ha al suo interno quelle due/tre hits come lo erano state "Ghost In The machine", "Born As A Stranger" e "Stare At The Sun" per il disco di debutto. Ciò nonostante l'ascolto risulta piacevole attraverso canzoni aggressive ed episodi più "rilassanti".
"Tenth Dimension" non fa che confermare quindi l'ottima prova di debutto, sebbene siano presenti i limiti su descritti. Un ascolto comunque consigliato a chi ha apprezzato il vocalist dalle lunghe basette e a tutti coloro che vogliono approfondire la sua carriera solista.
1. "Forgotten Future" (1:03)
2. "Kill And Destroy" (4:27)
3. "End Dream" (5:15)
4. "The Tenth Dimension" (6:18)
5. "Nothing Will Stop Me" (4:21)
6. "Leap Of Faith" (3:38)
7. "The Truth Revealed" (1:44)
8. "Meant To Be" (6:26)
9. "Land Of The Blind" (3:56)
10. "Stealing Time" (4:37)
11. "Speed Of Light" (4:43)
12. "Stranger To The Light" (6:33)
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