Ogni buon metallaro oltre a compiacersi per avere una mente superiore che gli permette di decifrare ed apprezzare un certo tipo di musica non alla portata di tutti, non dovrebbe mai dimenticare il proprio fine che è la lotta perenne al "truzzismo" in tutti i luoghi e in tutti i laghi e con ogni mezzo, lecito o non lecito.
Personalmente faccio parte della "falange chimica", che pratica azioni di boicottaggio utilizzando sottili armi "biologiche" contro la diffusione di materiale filo-truzzo; ma passiamo pure ai dettagli descrivendone una tipica azione:
Si tratta di piazzarsi alle 5 e un quarto del pomeriggio davanti al negozio di dischi sotto casa mia, ed attendere che passi il signor Piercarlo con il suo "Birillo" (un cane San Bernardo gigante della Tasmania), razza famosa nel mondo per essere golosissima di croccantini al gorgonzola con tutti gli annessi e connessi... alle 5 e 20, 25 massimo, OPLA' , l'opera è compiuta, naturalmente lasciata sul marciapiede in tutto il suo splendore, e udite udite.. senza paletta! Ma non biasimo il padrone in quanto considerata l'abbondanza , dovrebbe portare a passeggio oltre al cane anche un bidone carrellato. Ma per questa volta non si udiranno i bestemmioni dell'incauto "fortunato" di turno che ci immergerà il piede fino al ginocchio; il prezioso materiale avrà fini ben più nobili, ancora caldo fumante verrà raccolto e posto in un anonimo sacco, poi trasferito e ben occultato dentro il negozio di dischi precisamente al centro della sezione "Tunz Tunz" generalmente sotto la lettera " L " (sotto lo scaffale di LadyGaga ci sta a meraviglia); la zona diverrà entro pochi minuti offlimits ad ogni olfatto umano fino all'intervento delle fiamme blu del nucleo batteriologico, o addirittura degli artificieri nel caso che la cara bestiola abbia mangiato croccantini con variante al peperoncino.
In pratica prima di sfollare, mi rimane il tempo di andare al bancone dei metallari per festeggiare l'ardimento e il successo dell'azione (ormai mi chiamano il Von Stauffenberg dei metallari) con la freschezza di un disco Brudal.
Ora dico... A) Perchè ascoltare un nuovo disco di brutal death considerato che il genere, volendo usare un eufemismo, non gode di estrema varietà? B) Perchè proprio "Souls of Damnation" dei Blood Red Throne?
Risposta B): Il criptologo del negozio di dischi si era preso una giornata di ferie e quindi mancava chi potesse decifrare nomi e titoli dei ciddì metallari, mi sono dovuto arrangiare a scegliere un disco che contenesse caratteri comprensibili all'occhio umano.
Risposta A) : Spiegare perchè comprare praticamente sempre lo stesso disco è ancora più facile; ma Ovviamente per partecipare al grande concorso "Aguzza le rrecchie" meglio conosciuto come il "Superbrutalotto", con un fantastico montepremi che ti cambia la vita. In pratica chi riesce a trovare tutte le 8 differenze di un disco brutal da un qualsiasi altro vince una cifra esagerata e considerando che finora un solo fortunato ci è riuscito qualche tempo fa , attualmente c'è pure un jackpot niente male.
Devo ammettere che "Souls of Damnation" mi aveva fatto ben sperare, inizio col botto con "The Light The Hate" al secondo minuto e 35 secondi un suono di chitarrina sghemba mai sentito prima d'ora, mi indica il primo punto! E "Harme" seconda traccia, 2 minuti il cantante growlarizza in duetto con il batterista e mi ritrovo già con 2 favolosi punti, Bingo! Stavolta è fatta mi dico, me ne basta ancora uno e con tre punti vinco uno dei premi di consolazione più ambiti del momento: un favoloso pelouche di gorilla in scala 1:1 da poter spupazzarselo nell'alcova della propria cameretta.
Scorrono i brani "Throne of Damnation", "Your Cold Flesh", "Prove Yourself Dead" un corollario di tecnica, potenza, stop & go, precisione esecutiva chirurgica che non mancano mai, quelle che cominciano a mancare sono le speranze di arrivare almeno al terzo punto. Il disco si conclude come previsto con "Ten Steps of Purgatory", in un crescendo di ripetività, deja vu e carta carbone. Il bello dei dischi brutal è anche questo, la sicurezza della sua monoliticità, la consapevolezza che non potrà mai deluderti con il suo caldo abbraccio routinoso. In conclusione un disco che per chi odia i cambiamenti dovrebbe assolutamente farlo suo e mannaggia.. solo da 2 punti.
STAY POWER ma anche STAY, ritenta, sarai più fortunato.
P.S. Sembra vicina la soluzione del mistero della scomparsa del Maestro Tepes gran recensore di dischi brutal su debaser. C'è chi giura di averlo visto spassarsela alle Bermuda. Chi se non lui, potrebbe essere l'unico ad aver azzeccato l'8 al superbrutalotto? (Tepes ci manchi, torna fra noi!!)
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