Terzo disco per i Blue Dawn di Genova che, dopo 2 lavori non disprezzabili ma non completamente a fuoco, questa volta fanno pieno centro. La maturità compositiva è giunta infine a compimento e le parti vocali sono impeccabili. La formazione è composta da Andrea “Marty” Martino alla chitarre, da Andrea Di Martino alla batteria, da Enrico Lanciaprima al basso e alla voce e da Monica Santo alla voce. Fra gli ospiti troviamo il grande Freddy Delirio dei Death SS alle tastiere che dona un particolare tocco scuro nell’iniziale, atmosferica e strumentale “The Presence”. La successiva “Sex (Under a Shell)” è granitica e dura al punto giusto. Il sax di Roberto Nunzio Trabona è un altro elemento importante nel conferire al sound un sapore dal retrogusto prog. Si avverte in qualche frangente qualche eco dei King Crimson più duri come nella bellissima “Serpent’s Tongue”, un pezzo da brividi caratterizzato da atmosfere ora concitate ora pacate. Nella poetica “Dancing on the Edge of Chaos” si mette in grande evidenza Monica Santo alla voce in quello che è un altro dei pezzi forti di “Edge of Chaos”, con un’intensita e una maliconia uniche. “Wandering Mist” è un intermezzo elettronico che evoca luoghi malsani nascosti in qualche vicolo malfamato mentre in “Black Trees” la sezione ritmica riprende a martellare con Monica Santo che declama indiavolata come una sacerdotessa di qualche rituale dimenticato. Dopo le tirate “Burst of Life” e “Sorrows of the Moon” la chiusura è affidata alla mitologica e progressive “Baal’s Demise” dove trova ancora grande spazio il sax e l’uso delle voci è davvero affascinante. C’è poi anche spazio per la bonus track “Unwanted Love”. “Edge of Chaos” è un disco che credo piacerà a tanti, in particolare a chi ama il doom, il gotihc rock ma anche a chi non disprezza certo progressive tendente alle tinte scure rappresentato da Presence, Devil Doll e Antonius Rex.

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