Amati o odiati gli Oyster Boys sono ancora tra di noi. L’ultimo lavoro in studio risale al 2001 (Curse of Hidden Mirror) ma l’attività live della band è stata molto proficua in questi anni. Buck Dharma e Eric Bloom non vogliono deporre le armi, sebbene purtroppo Allen Lanier li/ci abbia lasciati pochi anni fa. Il nuovo album dei B.O.C. è uscito il 9 ottobre u.s. ed è stato comunque ben pubblicizzato su vari siti web del settore. Si tratta di 14 tracce che rispecchiano in pieno il sound che i Blue Oyster Cult stanno seguendo da moltissimi anni. Che sia rock o a.o.r. poco importa. Il marchio dei ragazzi di New York continua ed è riconoscibile. Piaccia o meno. La line up è costituita, oltre dai due validi sopravissuti, da Richie Castellano (chitarre, tastiere, voce), Danny Miranda (basso elettrico) e Jules Radino (batteria e percussioni). Segnalo che Castellano e Radino sono stati particolarmente attivi nella produzione di questo lavoro, scrivendo alcune canzoni e relativi testi. Basti pensare ad esempio alla canzone The Alchemist ( forse la più interessante dell’intero lavoro) scritta completamente dal batterista il quale ha preso spunto per quanto concerne le liriche da un racconto di P.H. Lovecraft. Preferisco non optare per un track by track lasciando a voi le eventuali sensazioni o critiche. Mi ha sorpreso, in positivo, leggere che nella canzone di apertura di questo disco, ovvero That Was Me, appare come corista e percussionista Albert Bouchard il quale, stando ai rumors, pubblicherà il prossimo mese una versione aggiornata di Imaginos (titolo Re Imaginos). Concludo segnalandovi che Buck Dharma rimane sempre un signor chitarrista e che il timbro vocale di Eric Bloom ancora si difende bene se non altro in studio di registrazione. Ho acquistato l’edizione in doppio vinile. Confezione elegante con all’interno i testi delle canzoni e foto della band durante le registrazioni.

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