Davvero, basta. Credo che sia sufficiente così. Tanto abbiamo capito tutti che hai perso. Tutti tranne te che stai leggendo ovviamente, ma questo si sapeva già. Era nell'aria. Quando ti dicevo che non potevi neanche lontanamente immaginare il divertimento che stavamo avendo, lo pensavo realmente. In fondo ce lo meritiamo. Quando si dice "ce le cerchiamo proprio con il lanternino eh?". WE FUCKING DESERVE IT.

Sono convinto di una cosa: è nostro diritto, quasi un dovere, quasi un esercizio vitale per la nostra sopravvivenza cercare di trovare (o creare) la propria atmosfera. Per molti può essere una semplice parola di nove lettere ma non per me. Stavolta non ci casco. ATMOSFERA. A-T-M-O-S-F-E-R-A. E' qualcosa di cui non ne possiamo fare a meno. Come l'acqua che beviamo o come l'ossigeno che respiriamo. E' qualcosa che serve a noi, che fa esplodere la nostra storia che viviamo ogni giorno e ne ricompone i resti. Il Big Bang della nostra esistenza. E' il nostro riscatto per tutta la merda che ingoiamo. E' per questo che ascoltiamo musica. E venite pure a dirmi che si tratta solo di un passatempo stronzi. Si certo, l'importante è che ci crediate. Sempre dritti per la propria strada mi raccomando eh.

Perché se è vero che non importa dove si è nati ma l'unica cosa di cui si ha realmente bisogno è ciò che si ha davanti a noi, allora voi avete bisogno dei Blue Sky Black Death. Fissate bene l'immagine che avete a destra dello schermo ed incominciate a farvi due domandine. MAKE YOUR OWN ATMOSPHERE diamine. Guardate che mica si chiamano Blue Sky Black Death ed hanno fatto un album che si intitola Noir così, a caso eh. Si tratta di costruire un proprio equilibrio e regolarlo all'occorrenza. Voglio dire, siamo delle persone alla fine. E ci incazziamo, ci divertiamo, ci amiamo e ci odiamo un casino di volte nel corso della nostra esistenza. Bisogna cercare di trovare qualcosa che ci aiuti ad attraversare tutto questo. E lasciate stare i Boards of Canada, i DJ Shadow, i Sigur Ròs, gli Explosions in the Sky, gli Odd Nosdam, i Jesu, i DJ Krush, i Godspeed You! Black Emperor e vostro cugino di secondo grado che fa hip hop strumentale con quel tocco glitch che fa tanto figo al giorno d'oggi. Qualcosa di cinematograficamente epico, grandioso, una scorciatoia per la nostra ipotetica isola del tesoro. Questo è Noir. La cosa migliore che mi potesse capitare. E non importa se amo, odio, m'incazzo, o sono happy. Perché tanto sopra alle nostre teste il CIELO è BLU. Perché tanto alla fine di tutto ci aspetta un bel tunnel NERO come la MORTE. O perché tanto magari ci si può mettere su semplicemente un disco.

E' musica strumentale. E' letteralmente fantastica. Non c'è un minuto che aggiungerei o che toglierei a questo album. E' perfetto. Per ogni occasione. Pensateci: una sola ATMOSFERA per ogni evenienza. Per ogni tuo stato d'animo. Per ogni tua fottuta storia della tua fottuta esistenza. I Blue Sky Black Death sono un duo di produttori di basi hip hop/shoegaze (che prevede si l'uso smodato di sample, ma anche musica "suonata" dal vivo) di Seattle e praticamente cagano basi sempre, ovunque e comunque. Hanno esordito nel 2006 con "A Heap of Broken Images" sulla leggendaria Mush Records e sono già passati alla storia per quel "Late Night Cinema" del 2008 che ha fatto praticamente eiaculare precocemente tutti quelli che pensavano che l'hip hop strumentale non avesse vita. Gran disco sul serio. Poi in mezzo gran collaborazioni con praticamente chiunque glielo chiedesse: Holocaust, Hell Razah, Yes Alexander, Jean Grae, Nacho Picasso, Alexander Chen e tantissimi altri nomi sconosciuti. Se glielo chiedete magari vi fanno due basi anche per voi e vi fate il vostro disco della vita. Si arriva comunque al 2011 con questo "Noir". Sinceramente, niente e nessuno ci sperava. O per lo meno si immaginava a cosa si andasse incontro. "Si, dai il solito disco, ascoltiamolo va". Si, si ascoltalo va. Il primo ascolto fu qualcosa di assolutamente drammatico. Avete presente la scena della morte del Sgt. Elias in Platoon? Ecco. Esattamente così. Giuro. Sei li con le cuffie e "Our Hearts of Ruins" parte e già scuoti la testa in segno di 'no' che non ci credi. Più vai avanti con l'ascolto e più vieni rapito dai suoni, ti viene naturale strapparti le cuffie dalle orecchie, correre fuori di casa, inginocchiarti per terra, alzare le mani al cielo ed urlare: "PERCHE' SOLO ADESSOOOOOOOO?". E' un disco che lo puoi ascoltare dappertutto e non stonerà mai. Unisce i popoli. Provate a mettere nella stessa stanza uno che ascolta cantautorato italiano anni '70 con uno che ascolta grindcore sperimentale con influenze jazzistiche. E poi mettete su Noir. Si ameranno, ve lo dico io. E' musica che fai talmente tua che ci canti sopra canzoni di altri artisti. E' questo quello che ti devasta psicologicamente. Mi sono ritrovato (e mi ritrovo sistematicamente) a cantare sopra a "Sky With Hand" Every Rose Has Its Thorn dei Poison. Dico davvero. Cioè, è roba che se ci pensi ti fotte il cervello.

Buttate (metaforicamente, sia mai) via la vostra collezione di musica strumentale e buttatevi su queste 14 canzoni. Riascoltatele più volte. E controllate fuori se piove che se andate a fare la posa urlante alla Sgt. Elias vi bagnate, vi ammalate e poi date la colpa a me. Createvi la vostra personale ATMOSFERA. Su coraggio, e mi raccomando, non divertitevi troppo. Tanto, voglio dire, alla fine blue sky e (soprattutto) BLACK DEATH per tutti, non si scappa.

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