Viaggiare con la mente rappresenta forse il momento più propizio per scrivere una buona recensione; ed è per questo che ho deciso di parlarvi in maniera semplice di questo lavoro dei britannici Blue States giunti alla loro terza fatica "The Soundings".
Titolo più appropriato non poteva esistere, visto che ascoltandolo si assapora il gusto di come far gioire le orecchie, la semplicità fatta musica, la melodia indie-pop spensierata ma al tempo stesso che lascia il cuore intriso di sensazioni agro-dolci; ed è questo in effetti che si respira nell'arco dei 40 minuti dell'album, l'essere indecisi se i ragazzi fanno sul serio oppure scherzano. Io propendo per la prima.
La traccia di apertura "Accross The Wire" si comporta in modo tendenzioso a giocare con l'animo umano, strutturata su quelle melodie di Synth, basso e chitarra il tutto condito con la voce di Chris Carr che sembra accarezzare gli angoli remoti e nascosti dell'intimo umano.
Stesse sensazioni si respirano in "For A Lifetime" e "Ten Shades" dove i ricordi degli anni 80 si fanno sentire senza comunque essere banalizzati come viene fatto spesso in questi ultimi tempi.
Notevoli anche le tracce strumentali "One Night On Tulane" e "Output" nellle quali è sempre la melodia a incalzare ed a lasciarsi tutto alle spalle, senza mai cadere peraltro nello stucchevole.
Continuatori del sound AIR in chiave più rock, questo album è una sorpresa e visto che siamo in vacanza non ho voglia di dilungarmi ancora nel descriverlo; vi resta solo di acquistarlo, scartarlo, inserirlo nel lettore, mettervi le cuffie, chiudere gli occhi ed incominciare a lasciarvi trasportare dalle soavi note dei "suoni" provenienti dai Blue States: buon viaggio!
"From the idyll of the Sussex Downs on the new Memphis Industries label".
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