Una goffa caricatura di Napoleone in copertina mi ha indotto a comprare questo album scoprendo un gruppo americano degli anni novanta che si cimenta in un rock folk a portata di mano: assimilabile nel complesso, con buoni spunti, ma niente fuochi d'artificio, soprattutto ora che lo si osserva con vent'anni di esperienza davanti.

Nell''intro di "Turn It Off" la batteria tarabacla un ritmo tribale che si protrae fino all'esplosione di un riff hard rock di fisarmonica che contamina l'intera canzone; nell'album la fisarmonica emerge su tutto: sulle armonie grunge di"Invitation", in "Judgement Day" dove viene abbellita dall'accompagnamento di una steel guitar e in "Burn Up The Night", in cui, stralunata, si alterna alla voce in un ballabile rock-folk. Un'infarinatura di Bob Dylan si sente, in queste canzoni come in "Coming Down", in cui si fondono violino e schitarrate, o nelle atmosfere asciutte del rock cantautorale di "No Reaction", per poi avere l'inconfondibile conferma in "Solid Sound", dove spicca un cantato Dylaniano che si diverte nel luna park di ritmi etnici ed esplosioni di gioia.

Nell'album trovano spazio anche la ballata folk-hawaiana "Go On Get Out" che si conclude con un finale blues e "Time Being", ballata su giostra Springseeniana.

Gruppo che si ascolta sempre volentieri...nient'altro.

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