I Blur sono il mio gruppo preferito: hanno avuto una carriera singolarissima, ma totalmente priva di cadute di stile. Forse l'unico album che non mi entusiasma più di tanto è il primo, Leisure.
Durante la promozione dell'album succitato con l'estenuante Rollercoaster Tour 1991-1992 in America, i Blur svilupparono un grande odio verso l'America e in particolare verso il movimento Grunge, che all'epoca imperversava nelle classifiche. Volevano riportare agli antichi fasti la musica british, e si evolsero: da band baggy-shoegaze diventarono una delle prime band britpop, insieme a gruppi come Suede e Auteurs. Tra l'ottobre 1991 e il marzo 1993 compirono la travagliatissima gestazione di "Modern Life Is Rubbish", loro secondo album che, nonostante inauguri appunto il corso del Britpop, e nonostante le recensioni positive dell'epoca, fu un flop... è strano, perché il materiale contenuto è estremamente originale e piacevole.
Brani come "For Tomorrow", "Chemical World" e "Sunday Sunday" (cioè i tre singoli tratti dall'album) sono strambi, o almeno lo erano all'epoca e stupirono la maggior parte del pubblico inglese, entrando nella Top 30. Il primo, britpop alla Beatles/ELO contiene cori la la la che non si staccano dal cervello. Fu concepito, insieme a "Chemical World", quando il dirigente della loro casa discografica, Dave Balfe, pretese la presenza di almeno due brani più radiofonici, in quanto per lui l'album era un suicidio commerciale (e infatti lo fu: vendette solo 40000 copie). La seconda è un capolavoro: un testo che parla della vita in città e una musica graffiante, rock. La terza è una marcetta che parla di una qualsiasi domenica pomeriggio. Nonostante fosse odiata da Balfe, fu il singolo dei tre di maggior successo (#26 UK).
L'album contiene comunque molte altre perle: da "Colin Zeal", brit-rock con tema la vita di un tipico operaio inglese; "Starshaped", proposta come singolo, con una melodia assai inusuale e cori irresistibili; "Villa Rosie", con la progressione di accordi più strana da me mai sentita; "Pressure On Julian", un blues-psych rock intriso di chitarra e con nel finale un trapano Black & Decker (si, proprio così, c'è scritto nel booklet). "Coping" e "Advert" sono due punk-rock, "Turn It Up" un brano piuttosto commerciale odiatissimo dalla band, e "Resigned", ultrapsichedelica.
Un' ulteriore nota va fatta per i due strumentali, "Intermission" e "Commercial Break", casinisti e distorti in maniera pazzesca (non per niente risalgono al periodo in cui la band si chiamava ancora Seymour e componeva brani super inascoltabili- sentire I loro demo come b-sides di Sunday Sunday).
Questo album ha lasciato il segno, e gruppi di oggi lo testimoniano: i primi album dei Kaiser Chiefs, per esempio mi sembrano un po' scopiazzati da questo (soprattutto "Yours Truly Angry Mob").
Un'ultimo appunto per chi compra il cd originale: nel booklet, oltre a disegni e testi, ci sono anche gli accordi per suonare i brani scritti nientemeno che da Graham Coxon, il chitarrista. Questa tradizione rimarrà fino a "The Great Escape", dopodichè gli album successivi avranno booklets spartanissimi...
Commentate, commentate, commentate!!!! So di dover migliorare e accetto consigli, ma non insultate come al solito!!!!!!!!
Vostro Temi#1994
Carico i commenti... con calma