Li aspettavo dal '99 (nel '03 hanno fatto un tour senza Coxon, senza cioè il cardine delle strutture sonore, che cosa ci sarei andato a fare non lo so) e questo dovrebbe già farvi venire un'idea dell'importanza che per me aveva l'evento.
E quindi eccomi qui, a Roma, il 29 Luglio 2013 davanti all'Ippodromo delle Capannelle alle 16.00 con un caldo massacrante (voglio godermeli dalle prime file ovviamente): per ingannare il tempo mi metto a osservare chi ho intorno: tra residuati Grunge (magliette di Pearl Jam, Mad Season, Nirvana, Soundgarden, Alice In Chains ecc.) e ovviamente Britrock sia '90 che '00 (magliette di Oasis, Radiohead, Libertines, Muse, Arctic Monkeys, My Bloody Valentine ecc.) noto anche parecchia gente che indossa magliette di gruppi dei decenni precedenti (Dire Straits, Clash, Beatles, Led Zeppelin, Sonic Youth, Pink Floyd, Sex Pistols ecc.), segno che evidentemente la loro proposta musicale è diventata trasversale e questo non può che farmi piacere. Scambio anche quattro chiacchiere con qualcuno (indimenticabile il panegirico sui Depeche Mode che un tizio sulla quarantina vomita addosso ai poveracci che aveva intorno, a cui per fortuna un altro risponde con i concerti dei My Bloody Valentine e di Roger Waters) e verso le 17.45 si comincia a entrare: "poca gente, per fortuna", ci diciamo io e un tipo che mi stava dietro. E invece no, sbagliavamo e di brutto pure. Intorno alle 19.00 la calca è spaventosa, sinceramente non mi aspettavo così tanta gente. Guadagno la quinta fila, posizione centrale e intorno alle 22.00 i quattro arrivano introdotti dalle note suggestive e psichedeliche della strumentale "Theme From Retro".
Loro sembrano che siano rimasti a quando avevano vent'anni, tale è la foga e il divertimento che dimostrano sul palco: Coxon, con il suo tipico atteggiamento impacciato, autoironico e divertito è un autentico mostro, c'è poco da fare, il più grande chitarrista della sua generazione, punto. Albarn è un frontman coi controcoglioni (magro come un chiodo, non smette neppure per una frazione di secondo di correre, saltare come un ossesso, sbraitare e aizzare il pubblico nemmeno c'avesse avuto un mazzo di peperoncini messicani nel culo e la sua voce è uno strumento prezioso), Rowntree e James impongono una sezione ritmica da urlo e insieme creano quell'alchimia eccezionale che mai riusciranno a ritrovare da solisti o assieme ad altri musicisti.
Sostanzialmente distorti, sporchi, noisy (gli "Artschool Noise Terrorists" li chiamavano agli esordi: "con Graham il segreto è assicurargli che stia facendo un casino spaventoso con la sua chitarra" disse Albarn su Coxon e pensate che c'è gente che ancora crede che 'sti tizi siano personcine educatine e pulitine), ma allo stesso tempo elaborati e raffinati, i quattro tirano fuori una perla dietro l'altra (lo dico? Lo dico: tra i più grandi songwriter di sempre): la devastante "Popscene", le splendide "Trimm Trabb" e "Beetlebum", il riff immortale di "Parklife", la "carovana freak" (cit.) di "Caramel", le immancabili "Song 2", "Country House" e "Girls & Boys" sono bombe sonore scaricate sul pubblico, le epiche "This Is A Low", "Tender" e "The Universal" celebrazioni collettive entusiaste ed entusiasmanti e "Out Of Time" e "Under The Westway" meditabondi momenti di quiete. Insomma un gruppo cazzuto (e anche cazzone, per fortuna), incredibilmente ringalluzzito anzichè smosciato dagli oramai ventidue anni che si porta appresso e che dal 2009 sta facendo alcuni dei concerti migliori della sua storia. Mi ricordo quando Albarn dichiarò che "senza Graham c'è un buco enorme e orribile nel suono dei Blur" e che se quindi non fosse tornato la loro storia sarebbe finita lì: da loro estimatore davvero non mi aspettavo che sarebbero entrati artisticamente, come gruppo, in una seconda giovinezza e d'altronde non se l'aspettavano nemmeno loro.
Me ne torno a casa contento, con un grosso e grasso sorriso ebete in auto mentre guido, pensando che no, i Nirvana (l'altro "mio" gruppo) purtroppo non ce l'ho fatta a vederli (d'altronde avevo solo dodici anni quando uscì "Nevermind") ma sia Coxon solista qualche anno fa che, finalmente, loro, si.
La prossima volta che li ribecco però mi presenterò come questo tipo che hanno pescato alla data di Milano tra la folla ekkekkazz'!
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