Ultimi giorni del gennaio del 1975, Bob Dylan pubblica un album che cambierà le sorti della musica, della sua carriera e della sua vita personale.
Tante, forse troppe parole sono state scritte per raccontare questo disco, ed io poche ne voglio usare, in fondo anche il disco segue questa filosofia, sintetico ed essenziale.
Le canzoni sono scritte magnificamente, e ciò che stupisce è la estrema semplicità della struttura, che però funziona perfettamente e riesce a creare nella durata del disco un atmosfera cupa, arrabbiata ma a tratti quasi ingenuamente spensierata, come nel caso della bellissima "you''re gonna make me lonesome when you go" o di "meet me in the morning", che si oppone ai toni criptici e malinconici di "tangled up in blue", e a quelli profeticamente apocalittici di "idiot wind".
Questo disco racconta l'amore incapsulato in 10 potenti canzoni, che raccontano tutte le emozioni che seguono la separazione e la solitudine.
Il disco di Dylan è un viaggio nella rabbia e nel veleno, passando per sentieri di gioia e candidio amore, che finisce, inevitabilmente, in un secchio di lacrime.
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