2006, Dylan è ancora Dylan, dopo trentadue album è sempre un mostro di autentica bravura. Molti critici e fans segnano la fine della sua carriera al bellissimo Oh merci ! del 1989, con ultimo, isolato, lampo di genio in Time out of mind del 1997. Invece dopo il pregevole disco del 97, Dylan si libera completamente da ogni obbligo professionale verso discografici e fans/critici (non che in realtà durante tutta la sua carriera abbia mai ascoltato nessuno a ldi là del suo istinto creativo) e si lancia in una trilogia, prodotta in solitaria sotto lo pseudonimo Jack Frost: Love and theft (2001), Modern times (2006) e Together throgh life (2009), una autentica riscoperta del vecchio rock-blues dei primi anni 50, tirato a lucido e modernizzato perchè appunto sono tempi moderni e non un revival della grande musica che fu. Una lezione di rock, isolata, perchè nessuna delle nuove leve della musica vuole attingere a quelle fonti ed a questa lezione: è forse proprio così che si spiega la mancanza di artisti rock, dal 2000 in avanti.
Vorrei partire commentando il capolavoro del disco, per chi scrive una delle più belle canzoni di Dylan: Ain't talkin, quasi nove minuti di musica dall'incedere ipnotico e psichedelico, con un ritmo da tango livido che accompagna le amare riflessioni di un uomo che sente di non aver raggiunto la felicità esisenziale che avrebbe desiderato raggiungere; in questi versi si sente il pessimismo che aveva invaso album storici e capolavori come Blood on the tracks e Desire
"dicono che la preghiera ha il potere di guarire
quindi prega per me mamma
nel cuore degli umani un malvagio spirito può abitare
ci provo ad amare il mio vicino e a far del bene
ma oh, mamma, le cose non vanno molto bene"
Altra ballata, altro capolavoro è Nettie More, un brano per certi versi "sperimentale", guidato nelle strofe dal basso che segna il tempo in modo ripetitivo, come il tichettio di un orologio, ma poi si apre in ritornelli molto melodici ; anche qui Dylan non ha parole certo dolci per quello che è stata la sua vita e per dove lo ha portato
"ho un mucchio di peccati da scontare e non ho tempo per nascondermi"
Un brano meno cupo, pop, e' Workingman's Blues #2, dalla melodia che riporta a Let it be; qui il tema è il lavoro mal retribuito e le condizioni economiche scadenti delle classi operaie, un ritorno alle tematiche degli esordi
" C'è una nebbia notturna che cala sulla città
la luce stellare si specchia nel fiume
il potere d'acquisto del proletariato è andato giù
il denaro sta diventando più superficiale e debole
beh il luogo che amo è un dolce ricordo
è un nuovo sentiero che abbiamo percorso
dicono che i salari bassi sono una realtà
se vogliamo competere con l'estero "
Spirit on the water e Beyond the Horizon sono due walzer rilassati, anche nelle tematiche,si parla di donne, amore, sesso.
E il rock ? Thunder on the mountain, è un pezzo sorprendente, solo un genio può riscivere una moderna Johnny Be Good, senza plagiarla; bellissimi gli interventi chitarristici opera di due grandi chitarristi come Denny Freeman e Stu Kimball.
Rollin' and tumblin' , Someday baby e The levee's gonna breack sono tre blues dal passo rockabilly: pezzi così Dylan li ha scritti tante volte, ma qui siamo in termini di composizione ai livelli degli album della svolta elettrica Bringing it all back home e Highway 61 revisited .
Rock, blues, tango, walzer...cosa maca ? Il Jazz ! Eccolo nelle note sognanti di When the deal goes down,dove Dylan torna cupo e pessimista sulla prpria vita, ma qui loaccompagna la figura della donna che ama
"mangiamo e beviamo, sentiamo e pensiamo
lungo la strada, lontano, vaghiamo
io rido e piango, perseguitato
da cose che non ho mai voluto nè desiderato dire
la pioggia di mezzanotte segue il treno
indossiamo tutti la stessa corona di spine
da anima ad anima, avvolgono le nostre ombre
ed io sarò con te quando l'affare si conclude"
Un disco d'altri tempi ed al tempo stesso moderno, il disco di un artista vero, controcorrente e libero. Ascoltatelo e vivetelo !
Carico i commenti... con calma