Carnegie Hall, New York, 26 Ottobre, 1963

Sfido chiunque, e dico chiunque, a dire che questo Live non è un capolavoro. Dylan è brillante, ispirato, commovente. Incredibilmente elettrico ancor prima di attaccare la spina. Questo Live rappresenta la perfezione spontanea non cercata. La naturalezza più complessa di sempre (Si, quando si parla di Dylan è possibile).

Probabilmente state pensando che sono un fanatico, drogato di Dylan fin sopra ai capelli. Pensatelo pure.

Prima di parlare del concerto vero e proprio è necessario parlare dell'origine della registrazione:

Nel 2005 la Columbia Records ha pubblicato, a più di 40 anni di distanza dalla registrazione, un disco live di 6 tracce: "Live at Carnegie Hall 1963". Questa pubblicazione ufficiale è assolutamente insoddisfacente e mancante se consideriamo che i brani eseguiti realmente durante il concerto sono 19. Fino a prova contraria tra 6 e 19 c'è una bella differenza.  E come se non bastasse la scelta dei brani è, a mio avviso, discutibilissima.

Il concerto fu registrato, nel lontano 1963, in vista di una possibile pubblicazione ufficiale e sarebbe stato il primo disco live di Dylan. Ma il progetto fu messo da parte e non se ne parlo più. I motivi possono essere diversi:

è necessario dire che Dylan allora era un fiume in piena, un animo inquieto in continua evoluzione sia dal punto di vista personale che da quello compositivo; si stava evolvendo cosi velocemente che non ci fu il tempo di programmare l'uscita del disco. Superava se stesso con una rapidità incredibile ed era cominciata quella folle corsa che lo porterà all'esaurimento nel 1966.

La morte di Kennedy, un mese dopo il concerto, fece tremare l'America intera. E anche Dylan fu scosso da turbamenti e paure. Gli amici lo ricordano sconvolto e impaurito; Preoccupato addirittura per la sua stessa vita. Ma probabilmente nemmeno lui sa con esattezza cosa passo per la sua testa in quei momenti di confusione e panico.

Come se non bastasse Dylan ha sempre cambiato idea all'ultimo momento per quanto riguarda le pubblicazioni di Album e la scelta delle canzoni in essi contenute. L'ha sempre fatto, e ne ha tutto il diritto.

Per questi e chissà quali altri motivi il Live non venne mai pubblicato.

Quindi è importante dire che "Unravelled Tales" non è un disco ufficiale. Si tratta invece di una pubblicazione pirata, un Bootleg uscito nel Giugno del 2008. Una pubblicazione meravigliosa che supera notevolmente quella ufficiale del 2005. In confronto il dischetto della Columbia Records sembra una presa in giro.

Dopo questa introduzione posso finalmente parlarvi del concerto vero e proprio.

La serata fu un trionfo. Fece registrare il tutto esaurito e lo consacrò una Star della musica. Sembra di vederlo. Dylan è incandescente e profetico. Commovente e ironico. Tra una canzone e l'altra parla, racconta, diverte. Si dimostra un vero mostro da palcoscenico e il pubblico rimane incantato dalla figura quasi magica che si muove indomabile sul palco. Le parole escono fluide passando per le labbra screpolate dalle continue sigarette. Parole che rimangono quasi sospese per aria dopo che vengono pronunciate, poi lentamente si spostano per fare spazio alle altre e si posano sul pubblico ipnotizzato.

È uno dei più bei concerti di sempre. Non posso aggiungere altro. Potrei parlarvi delle canzoni. Potrei raccontarvele una per una. Potrei elencarvi i momenti più alti del concerto; Ma sarebbe inutile. Non posso raccontare la bellezza a parole. E tanto meno raccontare la bellezza delle parole. Non posso e sarebbe ridicolo provarci.

Trackslist:

Disc one
The Times (1)
Ballad Of Hollis Brown
Who Killed Davey Moore?
Boots Of Spanish Leather
Talking John Birch Paranoid Blues
Lay Down Your Weary Tune
Blowin' In The Wind
Percy's Song
Seven Curses
Walls Of Red Wing
 

Disc two
North Country Blues
A Hard Rain's A Gonna Fall
Talking World War III Blues
Don't Think Twice It's All Right
With God On Our Side
Only A Pawn In Their Game
Masters Of War
Lonesome Death Of Hattie Carroll
When The Ship Comes In

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