"Sentite questa teoria: dato un universo infinito e tempo infinito, tutto accadrà. Significa che tutti gli eventi sono inevitabili, compresi quelli ritenuti impossibili, e questa è una valida spiegazione per la mia storia..."

Inizia così l'avventura paranormale di Neil Oliver (James Marsden), giovane figlio di un grande avvocato, al quale però poco importano le vere aspirazioni del figlio e soprattutto la passione di questi per l'arte. Il giorno del proprio ventitreesimo compleanno il ragazzo incontra uno strano personaggio, un certo O. W. Grant (Gary Oldman), che gli garantisce di poter esaudire un suo desiderio: di solito coloro che incontravano l'ambiguo figuro gli chiedevano cose materiali la cui realizzazione portava alla loro rovina, ma Neil chiede solo risposte alle sue domande: chi è la ragazza che continua a sognare e dipingere pur non avendola mai vista? Come dovrà comportarsi con suo padre, che cerca in ogni modo di farlo diventare come lui? Un incidente lo fa incontrare con Ray (Christopher Lloyd), un altro ambiguo personaggio che gli rivela che il mondo può anche non essere come siamo abituati a pensarlo, che cose ritenute impossibili possono accadere, perchè noi del mondo conosciamo solamente ciò che vogliamo vedere (un po' come asseriva il filosofo Poincarè), ma basta prestare maggiore attenzione ai fatti di ogni giorno per scoprire cose sempre nuove. Uno straordinario gioco di coincidenze spinge Neil ad accettare di recapitare un pacco misterioso nella sconosciuta città di Danver, per raggiungere la quale dovrà percorrere l'inesistente Statale 60.

E' l'inizio di una surreale avventura on the road in cui Neil, saltuariamente assistito da O.W. Grant, che si rivela ancora più bizzarro di quanto si potesse pensare, e da una palla da biliardo che per qualche oscura ragione è in grado di rispondere alle sue domande. E sulla strada il giovane farà incontri ancora più strani: un uomo in grado di mangiare quantità enormi di cibo, come un pozzo senza fondo, una autostoppista ninfomane, una città di drogati comandata da un astuto e perfido comandante di polizia (Kurt Russel), un ex pubblicitario (Chris Cooper) con violente manie che lo portano a minacciare con la dinamite chiunque osi dire bugie, un museo di capolavori rubati, una città abitata da soli avvocati e animata da beghe legali di ogni tipo, in un crescendo picaresco e divertente, condito da un'atmosfera surreale che accompagna Neil per tutto il suo viaggio sulla Statale 60, che è in realtà un viaggio dentro la propria mente per trovare le risposte alle domande che lo tormentano.

Neil riuscirà a orientarsi nel mare di coincidenze che riconosce in ogni accadimento, a credere nel proprio destino e soprattutto in sè stesso, prendendo sempre di più confidenza con una strada che ricorda un po' il mondo de "I viaggi di Gulliver" di Jonathan Swift, di cui condivide anche una certa attitudine alla satira sociale, e de "La storia vera" di Luciano di Samosata per la comicità di alcune scene.

Una commedia surreale questa del 2002 di Bob Gale (creatore anche di "Ritorno al futuro"), che coniuga la semplicità di assimilazione della trama con significati più profondi, che riesce a catapultare lo spettatore in un mondo assolutamente fuori da ogni schema e farlo riflettere attentamente sui giochi del caso e sulle domande che tutti noi ci poniamo. In poche parole, uno dei più bei film "leggeri" che io abbia mai visto.

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