La triade si riunisce a cena la sera prima e delibera all'unanimità che la decisione finale circa la presenza all'evento emiliano si sarebbe decisa il giorno dopo, dopo aver preso visione della situazione metereologica. Il giorno 16 c. m. il triumvirato, vista la situazione del cielo di Milano abbastanza incoraggiante, decide di partire. Alle 10, si lascia Arcore alla volta di Bologna. Il Guidatore al volante, affiancato da Quello Alto, sedile posteriore appannaggio di Quella Che Scrive (di seguito QCS), in mezzo panini, bibite, patatine e tutto quello che può servire all'uopo, compreso UN OMBRELLO (non si sa mai d'altronde). L'illuminato trio giunge a Bologna intorno alle 12 e mezzo e, dopo aver corrisposto quanto pattuito al parcheggiatore, si addentra tra gi stand della festa dell'Unità. In quel preciso mentre inizia a piovere. Un ombrello (oltretutto di proprietà di QCS, visto anche il suo colore fucsia) chiaramente non basta, per cui un prode ambulante munisce anche i due terzi sprovvisti di adeguata copertura e si aspettano così tempi migliori. Ci si rende conto dell'ora usualmente dedicata al desinare, e si sceglie (sempre all'unanimità) di rifocillarsi presso uno dei numerosi punti food presenti. Mentre si consuma il lauto pasto la pioggia aumenta d'intensità. La triade, masticando, si guarda negli occhi e nessuno ha il coraggio di parlare. Tra corse al cesso di Quello Alto, ruberia di gadget degli sponsor da parte del Guidatore e di QCS e numerose occhiate verso il cielo, ci si porta in zona transenne, esattamente di fronte al palco piccolo e lateralmente rispetto al main stage. All'unanimità dei triumviri, ecco un giudizio sui performers in ordine di apparizione.
Bob Geldof: grande sorpresa da parte di QCS, solito pippone sulla solidarietà e sulle promesse non mantenute del precedente governo italiano (ah benvenuto Geldof, sappi che non sei affatto il solo). Mondo Marcio: sarebbe opportuno che imparasse a parlare in italiano. Accoglienza tiepida, ma, miracolo, in quella smette di piovere. Tutti festosi su le mani, su le mani. Cor Veleno: performance urlata con discreto accompagnamento di figa (QCS nota una cellulite incipiente sulle gambe delle ballerine ma si guarda bene dal farla notare a Quello Alto che scatta foto come un invasato). Si riaprono i primi ombrelli. Fabri Fibra: sarebbe opportuno che qualcuno lo internasse scopo lobotomia. Si presenta onstage truccato da clown perchè, spiega, così è più facile dire "certe cose". Queste cose risulteranno essere le seguenti: vaffanculo, coglione, puttana e applausi per Fibra. Accoglienza buona, ma, sfiga, in quella riprende a piovere. Tutti veloci, su i cappucci e i k-way. Fine della fase hip hop, inizio di quella punk-metal. Linea 77: QCS non ha capito una sola parola del cantato, la selva di ombrelli impedisce totalmente la visuale sul palco grande, si segue tutto sul maxischermo di fronte capendoci ancora meno. Piove che Dio la manda. Lacuna Coil: fisicamente la cantante è la sorella maggiore di Amy Lee degli Evanescence, ma tira fuori una gran voce. QCS riesce ad apprezzare appieno solo "Enjoy the silence", d'altronde, piove a secchiate e i triumviri sono quasi completamente zuppi. Quello Alto afferma di avere, testuali parole, "acqua nelle mutande". QCS e Il Guidatore si guardano e non favellano. Piero Pelù, The Killers e Caparezza: non pervenuti causa pioggia.
Alle ore 20 e 30 la triade si riunisce in sessione straordinaria e delibera la ritirata all'unanimità, il terreno è impraticabile (si è formato un lago navigabile proprio fronte palco) e la pioggia, ormai battente da cinque ore, non dà segni di cedimento. Con le pive nel sacco e i pesci nelle scarpe i tre raggiungono la macchina e lasciano Bologna. Arrivati sul raccordo autostradale un temporale li accoglie, come buon auspicio per il prosieguo. L'affezionata fantozziana nuvoletta li lascia solo all'ingresso di Milano, dopo aver fatto loro compagnia per tutto il tragitto di ritorno. QCS, Il Guidatore e Quello Alto segnalano l'aspetto migliore di tutta la baracca: la MTV Superband, composta da Morgan, Federico Poggipollini, Max Gazzè e dal batterista dei Bluvertigo. Questo insolito ensemble si è reso protagonista di gustosissimi intermezzi musicali, interpretando grandi classici di tutti i tempi tipo "We will rock you", "London calling", "Heroes", oppure "Like a virgin" (con Giorgia) e "Give it away" (con Caparezza). Veramente simpatici, ironici e anche alla mano, dialogando con il pubblico nelle numerose pause. Solo loro sono valsi la trasferta bagnata, e dire bagnata è comunque riduttivo. Finale pirotecnico sulle note di "Video killed the radio stars" seguito in tv da casa, con la triade ammutolita dall'acqua presa e soprattutto dal vedere che, nel finale, a Bologna aveva smesso di piovere... la triade promette che la prossima volta ci penserà veramente due volte.
Appena alzata, oggi domenica 17 c.m., QCS ha mal di gola.
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