Bobby Conn fa parte di quella specie in via d'estinzione che è l'Artista Rock.

Questo quarantenne di Chicago, sulla scena da più di dieci anni, quattro album solisti ed uno a nome Bobby Conn & The Glass Gypsies (Homeland ID_2174) alle spalle, possiede quel appeal da genio pazzoide che solo Bowie, Mercury, Prince e pochi altri possedevano.

La sua musica è un concentrato di influenze che cercare di riassumerle in un'unica etichetta (glam?) risulta difficile quanto inutile, basti dire che i tre nomi succitati rappresentano una fonte d'ispirazione abbastanza frequente nelle sue opere. Quindi rock soprattutto, popolare e sfacciato quanto basta, ambiguo all'eccesso, bianco e nero insieme.

E' uscito quest'anno il suo quinto album solista, "King for a Day", una delle migliori pubblicazioni del 2007 sin qui, a perere di chi scrive. Il pezzo d'apertura lascia subito sgomenti: "Vanitas" è una suite hard-prog crimsoniana di otto minuti, con tanto di coro in latino, che parte leggera sulle note di violino e di chitarra acustica, per poi esplodere in una cavalcata elettrica che non t'aspetti, ed infine spegnersi in un finale spacey, caratterizzato dagli ululati distorti della chitarra e gli uccellini in loop di floydiana memoria. Non basta questa traccia per farvi una precisa idea di quello che andrete ad ascoltare in seguito. Per completare il quadro, il pezzo che meglio riassume un diverso aspetto di questo istrionico musicista è "Love Let Me Down", una pop song che farebbe morire d'invidia Jarvis Cocker e che rivela tutta l'anima glam di Conn, romantica e puttana. Il resto scopritelo da soli.

Un'opera multicolore, multistrato, multiforme, che può fare la gioia di tanti ma anche ribrezzo a molti altri, proprio perchè non è stata concepita per piacere a tutti. Lo spirito che lo ha partorito è quello rock per definizione, quello del fare musica solo per il gusto di farlo, di chi non bada alle mode e al dirimpettaio. Che fa anche storcere il naso per quella sua malcelata autocompiacenza (un punto in meno), al quale pare proprio che Bobby risponda: "Ecchisenefraga!", col medio in sù.

P.S.: dovrebbe uscire anche un film omonimo diretto dall'iracheno Usama Alshaibi, una sorta di video unico di tutte le tracce. Sin'ora s'è visto solo uno spezzone concernente la title-track.

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