Con un po' di fantasia i berlinesi Bodi Bill sono come la versione autunnale degli Hot Chip. Sottrarre gli occhialoni da nerd e l'attitudine scanzonata quasi auto-parodistica e aggiungere una buona dose di introspezione da cameretta per giornate grigie e piovose. Ma con un mood che potremmo definire metropolitano.

 

La cornice musicale infatti è un'elettronica alla Ellen Allien, scura e minimale (non minimal), ma che non perde mai troppo di vista la forma canzone. Questo grazie a una voce pulita ed evocativa che a tratti canta come se si trattasse di un disco dei Karate. Per farsi un'idea di come delle influenze così apparentemente distanti siano bene amalgamate basta ascoltare un brano come l'opener "One Or Two", roba da far correre i brividi lungo la schiena a chiunque abbia ancora un rimasuglio di cuore. E lo stesso vale anche per la più rarefatta "Tip Toe", o per il nuovo singolo "Depart". Poi ci sono titoli geniali come quelli degli strumentali "Sorry To Disturb You But I'm Lost" e "Small Sorrow, Great Songs" (quest'ultimo praticamente un pezzo tecno da ballare a la luce spenta).

 

Questa malinconia di fondo, per nulla fine a se stessa, attraversa tutte le 10 canzoni di un disco formidabile ed eleva i Bodi Bill dieci spanne al di sopra di qualsiasi accozzaglia di hipster che si vestono da pagliacci e producono musica di cui tra due/tre anni nessuno si ricorderà. Loro invece, se non si sputtanano, hanno tutti i numeri per poter diventare grandi.

 

Una rivelazione.

 

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