Da quando il mio giradischi ha ripreso a girare sono diventato una persona migliore, me lo sento. Non solo il rito mi calma, mi gusto i testi e l'immagine di copertina salta agli occhi, ma mi sono proprio calmato come ascoltatore. Non so se mi spiego, insomma, ma il mondo che gira a 33 - un po' elitario di questi tempi - profuma di polvere e tra la polvere ci sto da Dio. Da quando il mio giradischi ha ripreso a girare io mi sono ripreso. Fuori dai coglioni Ipod, cuffiette, file e robe del genere. Me ne vado in giro per il mondo ad orecchie aperte aspettando d'aver 40 minuti liberi sul serio per concedere i miei gangli emarginati alle note di qualcuno prestandogli la dovuta e sacrosanta attenzione. In questa nuova veste di duro e puro mi ci vedo bene e lì sarei rimasto se non fosse stato per un nome altisonante e programmatico con tanto di punto esclamativo finale: Bomb the Music Industry!
Un collettivo musicale di 26 elementi che regala i propri dischi dal loro sito web, attivi dal 2006 e dotati di quella coglionagine così spontanea e genuina che quando c'è diviene basilare. Dicevo: se un giorno dovreste trovarvi ad un concerto dei Bomb the Music Industry! non esitate a salire sul palco che loro non esiteranno a cedervi i loro strumenti. Tra coglioni ci s'intende a meraviglia. E già!
Questo "Scrambles", datato 2009, è fresco, ballabile, solare, pazzo. In "Scrambles" si centrifugano tutti i generi possibili e immaginabili - dallo Ska al cantautorato indie-americano fino al Hardcore più ostentato e volgare, passando per l'elettronica alla Super Mario - senza alcuna coerenza, con cattivo gusto e tanto divertimento. Il tutto suonato splendidamente alla velocità della luce, con intensità e prontezza di spirito che di questi tempi è già un lusso.
Se siete di buon umore e i vostri dischi dei Pavement hanno ormai i buchi sostituiteli con i nuovi coglioni del giro. Vi farà bene.
Carico i commenti... con calma