Dietro un augurio volutamente sgrammaticato si nasconde Justin Vernon, biondo omone proveniente da Eau Claire, piccola contea del Winsconsin premiata nel 2007 come una delle cento migliori comunità per la popolazione giovanile. Dalla noia, considerando che questi premi non sono mai frutto del caso, sembra che pure Eau Claire voglia scappare in Canada.
Era il 2007 quando "For Emma, Forever Ago" bussò alla mia porta. Uno di quei dischi che non ti aspetti, da camino mentre fuori nevica, suonato in un punta di piedi su un pavimento scricchiolante. Uno di quei dischi che soddisfa, ma non completa, che ti lascia pensare al continuo della storia che è irrimediabilmente finita.
I due anni fisiologici sono passati, attendevo un disco, era lecito aspettarselo e invece no. Bon Iver invia al mondo questo sanguinolento Ep: "Blood Bank", edito dalla scaltra Jagjaguwar che oramai ha tra le sue file tutti gli artisti che colpiscono la mia curiosità e il mio portafoglio (singolare non frutto del caso).
Quatto canzoni per nemmeno diciassette minuti di musica nei quali Justin cambia rotta: più attenzione alla forma canzone, meno falsetto e quindi rinuncia parziale ai due ingredienti che maggiormente caratterizzavano la musica e la composizione di quelle ballate che si sgretolavano al sole, fatte per essere ascoltate in solitudine.
Io ho trovato il mio nuovo Neil Young, forse un po' più romantico e meno eroe romantico, ma se fossero tutti questi i problemi nemmeno l'avrei un portafoglio.
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