Bello. Molto bello davvero questo quarto disco di Bonnie "Prince" Billy, al secolo Will Oldham, già componente dei Palace. Così bello che è veramente difficile trovare le parole per descriverlo.
Introspettivo e semplice sono i primi aggettivi che mi vengono in mente. Tutti i brani risultano, infatti, caratterizzati da pochi accordi di chitarra acustica e dalla voce cruda e asciutta di Will Oldham, come ad esempio il brano di apertura, "The Way".
Poche le eccezioni a questo schema, ideato con la complicità della produzione di Mark Nevers dei Lambchop. In alcuni brani, ad esempio "Ain't You Wealthy" e "Hard Life", alla voce quasi dolorosa di Oldham si aggiunge quella discreta e sussurrata di Marty Slayton. Ogni tanto, poi, sono presenti alcuni piccolissimi (e bellissimi) arricchimenti: affiora un violoncello, un organo lieve, una fisarmonica o un accenno d'archi. L'originalità non è certo la sua dote principale. Siamo, infatti, nel terreno di un folk americano consolidato.
Tuttavia, in soli 34 minuti il cantautore di Louisville riesce, senza essere mai banale, ad emozionare e a riportare alla mente, con la sua malinconia e amarezza, artisti come Nick Drake, Neil Young e John Martyn. Scusate se è poco.
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