Profondo ed emozionante. Un songwriting stilisticamente ed emotivamente impegnato a formare soffuse armonie in mezzo tra il passato e il presente. Una calda voce si poggia su dolci percussioni, violini e chitarre acustiche. Un album più acustico dei precedenti con quelle fresche venature folk e blues che sempre hanno distinto il suo modo di fare musica. Questo nuovo lavoro “The Letting Go” è un’ennesima prova della sua bravura.

Il disco si apre leggero e vellutato con la bellissima e sommessa “Love Comes To Me” dove violini ed archi disegnano armonie rarefatte e vibranti. “Strange Form Of Life” è una toccante ballata folk capace di stregare anche i cuori più freddi. A parer mio solo lei vale il disco intero e mentre la si ascolta si è spettatori di un crescendo vertiginoso a proiettarti in un limbo nascosto fino a farti scivolare nella quiete da dove ti aveva rapito. Una nuova sorpresa a catturarci mentre ci stavamo assopendo nel divenire dell’Autunno.

Un disco rilassante, malinconico e romantico al tempo stesso che sa portarmi pace e serenità, una sorta di proiezione in luoghi sconosciuti ed incontaminati, umidi e silenziosi. Un’altra nuova avventura nei cambi stilistico/musicali alla scoperta di territori nuovi e fortemente personalizzati. Il bello delle sue canzoni è in ciò che non ti aspetti, in quei ritmi e fragori, semi-distorsioni che dal nulla esplodono ed implodono come in “The Seeding” o da ballate che scivolano nel blues come “Cursed Sleep” e “Lay And Love” , nella sublime suite folk “No Bad News” o ancora nella suadente e commovente ( pure per il testo ) “I Called You Back” , una sommessa ballata acustica dove sono solo la voce, una lieve batteria e dei fiati a farti torcere per quasi sei minuti . … "I heard your voice in everything."

Sorprendente.

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