Dal sud della Gran Bretagna, precisamente da Brighton, arriva Simon Green in arte Bonobo. Dopo un paio di album costellati di alti e bassi, moltissime compilation e svariate collaborazioni, l’artista inglese ha tirato fuori dal cilindro "Days To Come", terza fatica dalla caratura davvero impressionante.

Dopo una breve intro, la title track è talmente potente che si corre il rischio di premere immediatamente repeat invece di proseguire con l’ascolto del disco. Il featuring è di Bajka, nata in India, vissuta in Sud Africa, Nepal, Pakistan, Praga, Afghanistan e, se la smette di girare, residente attualmente a Monaco (Germania). Oltre alla title track, il suo particolarissimo timbro vocale accompagna anche Between The Lines, Nightlife e Walk In The Sky. Ketto è il pezzo che più mi piace e arriva per quinto nell’album con un cambio di melodia capace di lasciare di stucco tutti per la finezza con la quale introduce la seconda parte del brano, alla genialità di trovare ancora adesso, nel 2007, scelte melodiche del genere. Esaltante. Transmission parts 1&2 dovrebbe durare ben 8 minuti, ma non me ne sono accorto. Potrebbe durarne altri 10. La nona traccia, If You Stayed Over si avvalora del featuring di Fink, direttamente dalla prolifica Ninja Tune (che firma anche l’album stesso) pezzo dal mood ipnotico che riporta alla memoria i Portishead, anche se l’impronta melodica di Bonobo sfocia tutta ad un minuto e mezzo dalla fine, passando nuovamente da un suono ad un altro con una naturalezza disarmante. Walk In The Sky conferma ancora, se ce ne fosse bisogno, quanto sia prolifica e funzionale l’accoppiata Bonobo/Bajka, con un brano che entra dentro già dal primo ascolto. L’ultima traccia, Recurring, chiude degnamente un lavoro eccezionale, che non mi aspettavo assolutamente di ascoltare.

Oltre alle splendide melodie, tutta la sezione ritmica di "Days To Come" fa davvero paura, con tocchi di classe e finezze che impongono le cuffie e molti ascolti per essere colte appieno. L’intero album è un viaggio all’interno di generi e stili diversi, sapientemente miscelati in un suono che può essere catalogato solo come Bonobo. Soul, sprazzi di Jazz, Breakbeat, Downbeat e influenze Hip Hop sono solo alcune delle sfumature che si possono cogliere all’interno di questo lavoro, che non merita affatto di essere ignorato, qualsiasi sia il vostro orientamento musicale. Mi chiedo se questa maturità sia l’apice di una carriera o l’inizio di una generazione di suoni targati Bonobo, capaci di lasciare davvero senza parole. Logico che spero nella seconda ipotesi. Ascoltatelo, davvero.

…e un sentito grazie a Manuel che si è presentato con questo CD un anno fa.

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